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Toro, impennata d’orgoglio contro la Lazio?

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L’editoriale di Gino Strippoli / Biancocelesti con stimoli Chiampions ma i granata vogliono tornare alla vittoria davanti ai propri tifosi

Non è così semplice per il Toro di Mazzarri questo finale di campionato. Primo, per le squadre che dovrà affrontare nelle prossime giornate: tutte compagini motivate, almeno le prime tre (Lazio, Napoli e Spal); secondo, perché oggi come oggi i granata fallito l’obiettivo di inizio campionato, la tanta agognata zona Europa, non hanno quelle giuste motivazioni per dare quel valore aggiunto di cattiveria agonistica che viene al naturale per chi deve perseguire un traguardo.

Tuttavia non è un Toro allo sbando, anzi la squadra ha dimostrato con le tre vittorie consecutive di essersi assestata. Chiaramente l’organico è quello che è, così come le sue potenzialità. Il riscontro lo si è visto contro l’Atalanta quando alle assenze dei vari Baselli, Obi, Falque e De Silvestri, il Toro non ha saputo sopperire ed è andato in apnea agonistica proprio per la mancanza di validi ricambi.

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Oggi contro la Lazio ci vorrebbe un'impennata di orgoglio, per vincere contro una squadra che ha un attacco davvero al fulmicotone ma anche una difesa fragile, tant’è che ha incassato solo due gol in più del Toro: ben 43. Immobile e company rappresentano - con gli 83 gol segnati - l’attacco più prolifico della serie A, contro 48 delle reti granata.

Alla vista dei numeri ci si potrebbe solo spaventare ma è anche vero che da vittima sacrificale sia contro l’Inter che contro il Milan i granata hanno dimostrato che possono sfidare chiunque, a patto di essere davvero compatti. Con i se e con i ma non si va mai da nessuna parte, penso però che a Bergamo, con De Silvestri al posto dello spaesato Bonifazi e con Obi e Baselli in mezzo al campo al posto dei deludenti Acquah e Rincon, avremmo visto un'altra partita.

Oggi i rimpianti per Ciro Immobile saranno sempre gli stessi, e non finiranno mai.  Alla Lazio è costato solamente 10 milioni ed oggi il suo vero valore si aggira intorno ai 50 milioni grazie alle 41 reti segnate  in questa stagione, e ben 67 in due campionati con la Lazio. Giocatore che ha fatto della continuità nell’andare in rete una costante, insomma un bomber sicuro. La sfida tra Belotti e Immobile oggi appare impari, ma la speranza è che proprio il Gallo riprenda a cantare per alleviare questo fine stagione granata triste e apatico.