Non facciamo drammi inutili, perchè che non potesse andare sempre tutto liscio era prevedibile. Non riuscivo però ad immaginarmelo. Nel frattempo non sentivo stimoli a raccontare alcunché. Malattia professionale la mia! A forza di raccontare di sofferenze varie e situazioni tragiche non mi venivano spunti. Contro l’Atalanta, dopo “gli oscuramenti televisivi”, mi sono reso conto che il Toro degli ultimi tempi è in forte affanno.
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Toro in affanno
Non si facciano allarmismi inutili, ben vengano gli sforzi societari ad acquisire rinforzi, si stia però con la concentrazione alta.
Questa stagione è per il Toro diversa da tutte le altre concorrenti, una stagione partita ad handicap, con mille problemi e con l’esigenza imprescindibile di fare tutto con celerità cercando di sbagliare il meno possibile. La prima parte del campionato ha premiato la dirigenza societaria e tecnica per aver ottemperato al compito in maniera lodevole. Adesso non bisogna farsi fiaccare dallo stress iniziale. I granata non stanno giocando bene. A De Biasi il compito di ridare al gioco la convincente duttilità d’inizio stagione. Potrebbe essere una stanchezza fisica, psichica o altro, ma la deconcentrazione colpisce una difesa vittima di errori incomprensibili, mentre l’attacco ha perso, con le sporadiche e incomplete apparizioni dei bomber titolari, tutta la sua penetrabilità.
Adesso l’acquisto di Abbruscato, le migliori condizioni di Stellone e la piacevole sorpresa di Ferrarese ( a proposito facciamolo giocare più spesso ) dovrebbero ricomporre la solidità e la pericolosità del reparto avanzato. In difesa, come già detto, tenere alta la concentrazione e far giocare gli elementi più in forma. A questo proposito Doudou, novello sposo, attualmente non garantisce.
Per il resto lasciamo lavorare tutti tranquillamente poiché, nell’anno del centenario, la serie A è d’obbligo!
Luigi Adriani
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