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Ogbonna, Glik, Gillet. Come dire mezza difesa del Toro in campo nelle qualificazioni per i prossimi Mondiali anche se in realtà questa sera salvo sorprese dell’ultimo minuto (che prevedono però quasi una strage di titolari),...
Ogbonna, Glik, Gillet. Come dire mezza difesa del Toro in campo nelle qualificazioni per i prossimi Mondiali anche se in realtà questa sera salvo sorprese dell’ultimo minuto (che prevedono però quasi una strage di titolari), l’unico a partire dal primo minuto sarà Glik mentre sua Ogbonna che Gillet seguiranno le loro squadre dalla panchina.KAMIL, INSOSTITUIBILE – Nel giro di dodici mesi ha scalato parecchie gerarchie l’angelo biondo che oggi veste di granata. Era arrivato a Torino come l’ennesimo figlioccio di Ventura che l’aveva fortemente voluto a Bari anche se poi l’aveva allenato per poco. E lo scetticismo dei più in effetti era stato confermato da prestazioni altalenanti, dalle grandi prospettive ma anche dagli errori imbarazzanti. Evidentemente lo hanno fatto maturare, ché oggi insieme al coetaneo Ogbonna forma una coppia solida in una delle cerniere difensive più giovani del campionato. E così la pensano anche in Polonia, con un posto che ormai pare blindato, per di più contro la non irresistibile Moldavia in casa.ANGELO ASPETTA – Se sia un eccesso di prudenza o una parziale bocciatura non lo sapremo mai. E’ certo però che nelle gerarchie prandelliane Ogbonna non parte tra i due (o tre, a seconda di come giochi) titolare fissi in mezzo alla difesa. Poco male, penseranno i tifosi del Toro, almeno non rischia di bruciarsi e di bruciare energie in un avvio di stagione che da domenica prossima, infarcito com’è anche di appuntamenti infrasettimanali, rischia di essere troppo pesante. L’Inter non è Malta, meglio Milito per dimostrare il proprio valore.IL RAGNO GUARDA – Difficile fare il terzo quando sei titolare da una vita. Eppure ci sta di dover cedere il passo alla gioventù in una nazionale come quella belga che disperatamente da venticinque anni cerca un erede per Pfaff. Così Gillet anche questa sera a Bruxelles in una partita di per sé già decisiva, visto che dopo il brillante esordio in Galles ora tocca alla Croazia, Jean François si siederà lì buono in attesa di scatenarsi domenica sera. C’è un’imbattibilità stagionale da tenere blindata, sicuramente ci sarà anche molto lavoro per lui.
Federico Danesi
(foto M.Dreosti)
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