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Toro-Inter? Vincerà chi oserà di più

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Spesso  il troppo attendismo  non porta  grandi benefici. Insomma, non sempre si può aspettare il morto che passa! Il Toro quando ha fatto il Toro, contro il Milan, contro il Verona, contro...

Spesso  il troppo attendismo  non porta  grandi benefici. Insomma, non sempre si può aspettare il morto che passa! Il Toro quando ha fatto il Toro, contro il Milan, contro il Verona, contro il Bologna e nel secondo tempo contro la Sampdoria, ha sfoderato prestazioni che hanno soddisfatto i tifosi anche se gli ultimi cinque minuti giocati in maniera disastrosa in alcune partite hanno fatto perdere alla squadra di Ventura molti punti a disposizione. Contro l’Inter il Toro deve tornare a giocare da Toro, senza per questo andare allo sbaraglio ma senza nemmeno aspettare troppo l’avversario nella propria area. Va bene il contropiede, vanno bene le ripartenze veloci con l’Inter magari sbilanciato in avanti, ma ai nerazzurri i granata non dovranno lasciar fare la partita, non dovranno dar loro modo di spadroneggiare sul campo. L’Inter attuale è comunque una squadra ‘giovane’, di indubbia qualità,  ma che è stata assemblata da pochi mesi - anche se bene da Mazzarri - che ha però la criticità di poter sbandare se attaccata e schiacciata  nella propria metà campo. In sostanza, il Toro dovrà far il dovuto pressing alto aldilà delle ripartenze veloci che questa squadra da quest’anno ha nel suo DNA. Ripartenze spesso non sfruttate a dovere ma che comunque sin’ora hanno portato il Toro a giocare un buon inizio di campionato. Se si dà troppo campo all’Inter, il Toro potrebbe finire per subire eccessivamente le qualità a centrocampo di Cambiasso, Guarin, Taider e Jonathan, senza contare quella spina nel fianco che può essere un certo Palacio, abile a aiutare i compagni in ogni reparto . La batosta contro la Roma ha per certi versi messo in discussione la sicurezza dei nerazzurri acquisita con eccellenti partite ma l’attuale forma di alcuni componenti e alcune assenze danno più di una speranza di vittoria al Toro. Guarin, Taider e Pereira non sono in uno stato di grazia e le assenze di Milito e Alvarez (il nerazzurro più in forma in queste prime giornate) sono pesanti, tant’è che Mazzarri ha pensato di inserire  nel ruolo di mezza punta il giovane Kovacic, talento cristallino ma che fino adesso è stato tenuto spesso  in naftalina. Il croato è più uomo di regia che non di mezza punta ma ha qualità tali che può essere micidiale per pennellare assist in fase di attacco. Ma il Toro? Sappiamo bene che Ventura svelerà la sua formazione pochi minuti prima della partita. Ad oggi i granata potrebbero schierarsi con il classico 3-5-2. Se a centrocampo il Torino, eccezion fatta per El Kaddouri infortunato, ha il reparto, con il rientro di Gazzi,  folto e completo, che si aggiunge a Vives, Bellomo, Farneud, Brighi, (5 giocatori per tre posti) è altrettanto vero che in difesa,  viste le assenze di Rodriguez, Bovo e Glik,  il Toro dovrà obbligatoriamente arretrare Darmian come centrale destro a far coppia con Moretti a sinistra mentre centralmente Ventura potrebbe dar fiducia a Maksimovic (il ragazzo non ha i 90 minuti nelle gambe) anche se è molto alta la quotazione che vede Vives  in una posizione da vecchio “libero” una sorta di regista difensivo. Se l’Inter dovesse presentarsi all’Olimpico schierando una sola vera punta di ruolo ecco che il centrocampista granata potrebbe davvero sistemarsi al centro della difesa. In questo caso a centrocampo mister Ventura potrebbe dare spazio  in cabina di regia al giovane Bellomo con al fianco Brighi e Gazzi o Farnerud.  Le fasce esterne sarebbero a sinistra di Pasquale e a destra di D’Ambrosio mentre i punteros  sarebbero Immobile e Cerci. Ma da Ventura ci si può aspettare qualsiasi  strategia  e se non dall’inizio a partita in corso utilizzare il tridente Immobile, Barreto o Meggiorini e Cerci.Supposizioni che troveranno o meno verità alle 20:45 quando il Toro si schiererà sul rettangolo di gioco. L’unica cosa che i granata non dovranno fare è chiudersi troppo e affidarsi ai soli contropiedi, attento sì  ma guai a non dare impulso al proprio gioco. Solo con un buon  pressing e una manovra ariosa il Toro potrà  uscire soddisfatto alla fine dei 90 minuti. Insomma, affrontare l’Inter con rispetto ma senza paure. Gino Strippoli(foto Dreosti)