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La Serie A è rivoluzionata, almeno agli occhi del "CIES Football Observatory". Il team accademico che compone questo ente è un vero e proprio Centro Internazionale di Studi Sportivi che regala spesso dettagliate analisi statistiche riguardanti il calcio internazionale e lo sport ancor più in generale. Questa volta, l'ente fondato in Svizzera dal Dr. Raffaele Poli, ha deciso di studiare a fondo i cinque maggiori campionati d'Europa, calcolando il "surplus reale" portato dal rapporto tra le spese effettuate durante le sessioni di calciomercato e la posizione occupata in classifica. In particolare, viene stilata una graduatoria basata sul totale dei milioni spesi per l'acquisto dei cartellini dei giocatori impiegati in stagione e la si confronta con l'attuale posizione in Serie A, ottenendo con le differenze tra le due posizioni una terza classifica che indica pertanto il rendimento degli investimenti effettuati. C'è da dire che il calcio non è una scienza esatta e sovente subentrano fattori diversi e imprevedibili, come infortuni, errori arbitrali e semplicemente buona sorte, ma allo studio effettuato va comunque attribuito significato.
Il Torino - come si può vedere - occupa il tredicesimo posto di questa speciale classifica. Le indicazioni che arrivano alla società di via Arcivescovado non sono particolarmente incoraggianti: gli 89 milioni di euro che secondo la ricerca effettuata sarebbero stati spesi per acquistare i giocatori impiegati in questa stagione non giustificano l'attuale nono posto in Serie A occupato dai granata che - conti alla mano - avrebbero potuto/dovuto fare meglio per quelli che sono stati gli sforzi effettuati per allestire la squadra. Il Toro, infatti, è settimo in Italia per valore della rosa ma nono in classifica; il -2 che risulta lo colloca, come si diceva, al 13° posto della classifica che indica il rendimento degli investimenti. Un dato al quale va dato un solo significato: Mihajlovic e i giocatori avrebbero potuto fare meglio per quelli che sono stati gli investimenti del club.
Al comando della classifica c'è la "sorpresa" Atalanta che - anche e soprattutto grazie ai numerosi prodotti del settore giovanile dal basso costo e dall'alto rendimento - ha potuto effettuare dei mercati "low cost" massimizzando il risultato e potendo comunque concorrere per un posto in Europa League. Alle spalle dei bergamaschi Chievo, Cagliari e Crotone completano il quadro delle prime quattro dal miglior rapporto efficienza-efficacia: per quello che è stato il budget impiegato dalla società per la costruzione della rosa, la posizione in classifica si può definire coerente. I fanalini di coda sono il Palermo (che mostra una gestione societaria coerente con l'andamento reale del campionato) e l'Inter che - dall'alto dei 301 milioni investiti - occupa il secondo posto come costi complessivi ma appena la settima casella in Serie A. La squadra ad aver investito di più è invece la Juventus: i 411 milioni di euro spesi hanno però un riscontro evidente sul campo in quanto i bianconeri sono leader nella nostra massima serie ed hanno ottenuto l'accesso sia alla finale di Coppa Italia, che alle semifinali di Champions League. Investire tanto e investire bene non sono dunque sempre direttamente proporzionali. Ma allora, chi spenderà meglio nel prossimo mercato?
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