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Toro, la chiesa al centro del villaggio ha tremato un po’

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Il Toro ha spostato la ‘’chiesa dal centro del villaggio’’.  Le mura della chiesa hanno tremato, le finestre in frantumi, il parroco e tutti i chierichetti sono usciti a veder cosa fosse successo. E’ successo che la Roma ha sbattuto...
Umberto Vergano

Il Toro ha spostato la ‘’chiesa dal centro del villaggio’’.  Le mura della chiesa hanno tremato, le finestre in frantumi, il parroco e tutti i chierichetti sono usciti a veder cosa fosse successo. E’ successo che la Roma ha sbattuto contro le corna del Toro. Una Roma imbattuta, una Roma imbattibile, una Roma da record si è fermata. Si è fermata a Torino contro il Toro. Undici leoni in campo come voleva la Maratona hanno lottato fino alla fine contro la capolista. Nessuno ancora ci era riuscito. Garcia and co. ci hanno provato, con Strootman ma Cerci ha risposto e la serie di vittorie si è fermata.    QUELLO SPIRITO CHE SEMBRAVA SMARRITO- Dopo la partita con l’Inter si parlava di carattere, di prova di forza, di squadra compatta e capace di reagire. Poi le prove con Napoli e Livorno hanno portato vari mugugni e qualche perplessità sul quel carattere tipicamente granata. Quella capacità di dominare, soffrire e agguantare il risultato contro l’Inter sembrava rimasta nello spogliatoio. Al San Paolo si era vista una squadra arrendevole con gambe molli, e a Livorno dopo un inizio incredibile un altrettanto incredibile rimonta. Ma ieri quel carattere, quella forza si è rivista. Nessuna paura davanti alla capolista. Nessun timore davanti a una squadra che fino a ieri sera era a punteggio pieno. E pazienza se la  Juventus  ha esultato davanti alla tv al gol di Cerci.   UN PAREGGIO CHE FA MORALE PER IL FUTURO- E ora si guarda avanti. Da domani si pensa al Cagliari, poi al Catania e al Genoa. Decisamente sfide più alla portata per il Toro ma sicuramente complicate per gli stessi obiettivi di classifica. Ma ora il Toro sa che giocando come ieri sera può giocarsela con tutte a testa alta. Il pareggio di ieri di certo ha portato positività, entusiasmo  e più sicurezza al gruppo. Padelli ha scacciato qualche fantasma sventando il tiro diretto all’angolino negli ultimi minuti e gli infortunati possono guarire con più tranquillità.   QUEL TIRO DI MEGGIORINI- Meggiorini dentro e Immobile fuori. Che strano! Eppure l’attaccante napoletano veniva da gare positive e da due gol consecutivi. E invece la scelta di Ventura ha portato i suoi frutti. Il lavoro sporco del numero 69 è servito a far salire la squadra e in attacco Meggiorini ha creato non pochi pericoli. A parte l’assist per Cerci, dopo aver travolto Benatia , ma è soprattutto quel tiro al volo che è rimasto impresso nella mente dei tifosi. Se De Sanctis non l’avesse deviata quel gol avrebbe fatto venire giù lo stadio e Meggiorini sarebbe diventato un eroe. Il suo volto scolpito nella pietra. La prodezza vale la pena rivederla, e la prova dell’attaccante granata è stata ottima insieme a quella del compagno di attacco Cerci.    Umberto Vergano   (foto M.Dreosti)