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Toro, la sosta prima di 40 giorni di fuoco: obiettivo recuperare gli infortunati
E' una sosta poco gioiosa quella che si appresta ad affrontare il Torino. La sconfitta subita all'ultimo minuto con il Sassuolo, unita ad una pessima prestazione della squadra, non permette a Juric di lavorare pienamente in serenità in queste due settimane. Mancando una gara dopo pochi giorni, utile per riscattarsi subito, i granata dovranno convivere e lavorare per molto tempo con l'amarezza del ricordo di quel gol di Alvarez al 93'. Al Filadelfia, inoltre, causa infortuni e convocazioni nazionali, non c'è neanche la possibilità di preparare la sfida con il Napoli del 1° ottobre con il gruppo al completo.
Durante questa parentesi dedicata alle selezioni nazionali, Juric ha a disposizione veramente pochi elementi con cui lavorare a Torino. Considerando anche l'infortunio di Vojvoda, i cui esami strumentali hanno rilevato una lesione di primo grado al bicipite femorale destro, il tecnico di Spalato deve fare a meno di ben 14 giocatori. Attualmente, infatti, al Filadelfia sono rimasti soltanto Gemello, Buongiorno, Lazaro, Djidji, Schuurs, Adopo, Bayeye, Ilkhan, Sanabria e Karamoh, oltre a Ricci e Miranchuk, i quali, come Vojvoda, però, non sono al 100% della condizione e stanno recuperando dai rispettivi problemi fisici.
Proprio il recupero dei giocatori infortunati però, deve essere l'obiettivo principale di questi 10 giorni di lavoro con il gruppo ridotto al Filadelfia. Ricci, Miranchuk e Vojvoda faranno un lavoro personalizzato per cercare di essere a disposizione già per il Napoli, mentre Karamoh avrà l'occasione per allenarsi e ritrovare la miglior condizione fisica. Al Toro e per Juric c'è bisogno di tutti in vista dell'ultimo spezzone di campionato prima del Mondiale, in quanto dal 1° ottobre al 13 novembre i granata affronteranno, nell'ordine, Napoli, Empoli, Juventus, Cittadella (Coppa Italia), Udinese, Milan, Bologna, Sampdoria e Roma. Insomma, sarà un mese e mezzo intenso, per il quale i granata devono prepararsi al meglio, e la sosta per le nazionali, sebbene non si possa contare sul gruppo al completo, è l'occasione giusta per farlo.
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