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Toro – Lazio: fine del ‘tabù-grandi’ in una partita dura

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La neve non ferma il Toro, che ottiene una vittoria importantissima contro la Lazio e si porta così...
Giacomo Zanetello

La neve non ferma il Toro, che ottiene una vittoria importantissima contro la Lazio e si porta così a +10 dalla terzultima posizione, con 9 partite rimaste da giocare. E questo successo non è arrivato contro un avversario qualunque, ma la Lazio che, seppur priva di Klose, Hernanes, Mauri e Floccari, resta una delle 

grandi del campionato italiano. Ed il Toro sfata così questo tabù: eccezion fatta per il Napoli, i granata non battevano una “big” dal maggio 2007 (1-0 esterno sull’altra squadra della Capitale, la Roma).

 

UNA GARA DIFFICILE – Le condizioni meteo hanno reso fin dall’inizio ancor più complicato questo importantissimo match. Una squadra come quella di Ventura, che ama giocare palla a terra, è stata messa in difficoltà dal terreno innevato, e lo stesso dicasi per la Lazio di Petkovic, formazione dotata di grande qualità. Sono stati infatti ben 227 i passaggi sbagliati in totale in questa partita, la terza con più errori in questo campionato. In particolare, le trasmissioni negative del Torino sono state 122: peggio in una partita di questa Serie A è riuscita a fare solo la Roma, all’andata contro il Parma (anche in quel caso il maltempo l’aveva fatta da padrone). Tantissimi i contrasti effettuati, 74 (addirittura 41 del Toro), record in una singola partita di questa stagione nel campionato italiano. Elevato infine anche il numero di falli commessi, 39 (21 da parte dei granata).

 

LA SUPERIORITA’ NUMERICA – Per la quarta volta in questa stagione il Torino si è trovato in superiorità numerica, ma dopo la seconda di campionato con il Pescara non è più riuscito a segnare in 11 contro 10:  allo 0-0 con il Catania, con Lodi espulso dopo 12 minuti, era seguita la vittoria di Pescara, dove però i granata avevano trovato due volte la rete prima dell’espulsione di Weiss. Ed anche questa volta ci sono voluti 62 minuti di superiorità numerica per realizzare il gol-partita. A proposito, un plauso a Paulo Vitor Barreto che per essere fermato costringe per due volte al fallo Michael Ciani nel giro di 43 secondi: doppia ammonizione per il francese e ospiti in 10 uomini.

LA SVOLTA NELLA RIPRESA – Quando il tecnico del Toro decide di invertire gli esterni bassi, dando a D’Ambrosio la possibilità di spingere maggiormente nella fascia di Cerci, cominciano a nascere i pericoli per la difesa biancoceleste: nel primo tempo nessun tiro nello specchio per il Torino, mentre nella ripresa sono state 4 le conclusioni che hanno centrato la porta difesa da Marchetti. Con il cambio di fascia D’Ambrosio è riuscito infatti a mettere al centro 5 cross, mentre il neo-Azzurro Cerci ha effettuato 4 tiri totali (2 nello specchio), oltre a mandare alla conclusione i compagni per 2 volte (incluso l’assist del gol).

 

IL CAMBIO AZZECCATO – Con un pizzico di fortuna, Ventura indovina la mossa quando mette in campo Jonathas al posto di Barreto: con il suo primo tocco il brasiliano realizza la sua prima rete in granata, la seconda in totale in questa Serie A. Salgono a sei le reti segnate dal Torino con giocatori subentrati dalla panchina, il 18% del totale. Forse la rosa del Toro è meno corta di quanto possa sembrare.

 

Giacomo Zanetello  ()Grafici della disposizione dei giocatori del Torino nel primo e nel secondo tempo.