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"Aria nuova, fresca. Qualcosa ha scosso il Filadelfia. C'era attesa ieri per il primo allenamento a porte aperte di Walter Mazzarri, subentrato lo scorso 4 gennaio a Sinisa Mihajlovic, dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia contro la Juventus. Se sotto l'aspetto tecnico sarà l'allenatore a dover valutare il lavoro della squadra, dal punto di vista dell'atmosfera la giornata di ieri è stata un autentico trionfo. Tribuna piena, gente anche sulla gradinata non numerata di Via Filadelfia, ma soprattutto un'elettricità diversa, eccitante.
"SOSTEGNO - Il popolo del Toro ha voglia di calcio, nella settimana di sosta della Serie A dopo l'abbuffata natalizia. Lo si capisce dal fermento sugli spalti, dagli applausi scroscianti rivolti ai giocatori e soprattutto da quelli dedicati a Mazzarri, che cala la propria maschera seriosa e risponde con sincera soddisfazione: i tifosi sono con lui, e questo è il migliore modo di iniziare davvero - dopo il fortunato episodio del Bologna - l'avventura in granata. E il tecnico di San Vincenzo ha subito fatto capire come imposterà il lavoro di questo Toro, anche quando le porte saranno chiuse agli occhi indiscreti: attenzione ai dettagli, rapidi colloqui individuali a tutto campo con i giocatori, una presenza costante in mezzo al gruppo. Non un manager, quindi, ma un elemento vicino ai giocatori, chiamato a risollevarne autostima e prestazioni.
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"SOGNO EUROPEO - All'orizzonte, infatti, c'è una rincorsa europea da vivere tutta d'un fiato: 18 partite in cui 6 squadre oggi racchiuse in 3 punti (Sampdoria, Atalanta, Udinese, Fiorentina, Torino, Milan) si giocheranno un posto per l'Europa League (forse due, se la Coppa Italia dovesse essere vinta da Juventus o Lazio, con Atalanta e Milan però ancora in corsa). Il Toro, però, spinto in poppa da questa ventata d'aria fresca, è rivitalizzato e può tornare come un candidato più che credibile per un obiettivo che non è affatto tramontato. I 2.000 hanno dimostrato di crederci, ora il lavoro di Mazzarri e del gruppo farà il resto. Un nuovo entusiasmo percorre l'ambiente granata: al di là dell'aspetto strettamente tecnico, questa può essere l'eredità più pesante della nuova gestione al Toro.
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