Nulla da dire se si giudicano i primi 45 minuti del Toro. Infatti i granata hanno fatto la partita dal primo minuto di gioco per tutto il primo tempo, schiacciando i biancocelesti, allenati da Sarri, con una bella pressione. Un Toro disinvolto e concentrato che non ha concesso respiro alla Lazio con possesso palla importante. Radonjic sin dai primi minuti si è reso protagonista di scorribande sulla fascia sinistra grazie anche a Ola Aina in gran forma che non si è mai concesso pause. Insomma a sinistra si è visto un bel treno che ha sempre messo in difficoltà la Lazio. Già al 3' la caparbietà del serbo ha dato al Toro un calcio d'angolo da cui è scaturito un colpo di testa di Singo andato alto, ma mettendo subito i puntini sulle i come per dire: noi, il Toro, siamo i padroni di casa! Lazio che aggredita si scopre subito in difficoltà e il tiro di Sanabria al minuto numero 8, che sfiora il palo alla sinistra di Provedel, sembra far instradare la partita per il verso giusto per i granata verso una vittoria importante. Anche perché Ricci è in grande spolvero e la sua regia semplice e elegante fa girare la squadra, i movimenti sono quelli giusti anche se è poi la Lazio a impensierire la porta granata già al 25' quando Singo si perde Marusic che sguscia in area a tu per tu con Milinkovic Savic che regala una grande parata ipnotizzando il laterale laziale. E' un primo campanello d'allarme e si sa quanto la Lazio ami giocare in contropiede. Poi arrivano i secondi 45 minuti e il Toro sembra quello del primo tempo con Radonjc che al 49' si libera di un paio di avversari con velocità e dribbling trovando lo spazio per il tiro ma svirgolandolo con un esterno che si perde poi a lato, distante dalla porta. Qui finisce di fatto la partita aggressiva del Toro, diciamo 50 minuti buoni. E' l'ultima vera fiammata dei granata poi sarà tutta Lazio che viene rivitalizzata di colpo da un erroraccio di Linetty a centrocampo che perde palla in un contrasto e libera Immobile per il classico dei contropiedi: il centravanti vola verso la porta granata e tira ma trova un grande intervento di Milinkovic-Savic a sbarrargli la strada del gol. Bravo il portiere granata che rispetto alla passata stagione sembra più concentrato e soprattutto più calmo anche nelle uscite alte, sembra dare più sicurezza. Per la Lazio è un risveglio dal torpore cui si era inabissata per 50 minuti mentre il Toro sforna insicurezze in tutte le zone del campo concedendo spazi agli avversari e chiudendosi nella propria metà campo. I granata si trovano così a difendersi ma soprattutto non sono più riusciti a costruire gioco. Sarà ancora Immobile a sfiorare il gol quando si libera del bravo Buongiorno mandando una palla a sfiorare il palo. Sino alla fine la Lazio sorniona ha poi cercato il colpaccio, che non avrebbe meritato per la caparbietà con cui i granata hanno giocato ma effettivamente ai punti avrebbe meritato sicuramente la vittoria. Attualmente uno dei problemi di questo bel Toro è il calo di intensità del proprio gioco, che è dispendioso, e dà il via poi all'aggressività avversaria . Di conseguenza i granata hanno bisogno inanzitutto di tirare molto di più. Contro la Lazio un solo, se così possiamo chiamarlo, tiro centrale di Ricci nello specchio della porta, poi due tiri, uno di Sanabria e uno di Radonjc, fuori. Troppo poco. L'analisi dell'attacco granata è impietosa se si vuole vincere una partita e Vlasic per adesso è sembrato fuori dal contesto del gioco, senza mai un vero spunto importante. Altro dato negativo sono i calci d'angolo battuti dai granata tutti corti e bassi, preda degli avversari. Sono troppi gli sprechi che vengono regalati. A centrocampo manca chi fa la classica ostruzione, insomma chi fa sentire la sua prestanza fisica da lottatore. In attacco manca la finalizzazione in gol. Troppo sterile l'attacco per vincere contro squadre ben organizzate. Buona tutto sommato il reparto difensivo granata che alla fine ha retto bene. Ma per l'appunto non basta solo difendersi bisogna andare in gol. Ecco perché questo è un punto guadagnato contro la Lazio. E' fieno in cascina che servirà più in là, quando magari arriveranno tempi più duri. Adesso la società deve ancora dare a Juric almeno un centrocampista di contenimento e un alternativa in attacco.
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