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Il Toro è vivo e non ha definitivamente mollato. Lo si era capito già nella sfortunata sconfitta contro il Napoli, ora la conferma nella bella vittoria su un Livorno che aveva molte più motivazioni dei granata: gli amaranto avevano infatti una ghiotta occasione per fare punti in ottica salvezza, obiettivo che ora sembra sempre più difficile.
SUPER CIRO! E così c'ha pensato Ciro Immobile a sbloccare i granata dopo 414 minuti, trovando il gol numero 3000 in Serie A che sembrava non volere arrivare più. L'attacco granata ormai non può più prescindere dal biondo bomber campano, che sabato ha trovato la sua prima tripletta in carriera: in otto delle ultime nove partite in cui il Toro ha segnato, c'è stato almeno un gol di Immobile. Ora è il capocannoniere della Serie A assieme a Carlos Tévez (16 reti ciascuno) e sta viaggiando ad una media incredibile: otto reti in 11 gare nel 2014, nessuno come lui in quest'anno solare.
UN PREDESTINATO? La prestazione di sabato proietta Immobile nella storia granata: l'ultima tripletta di un giocatore del Toro in Serie A era stata quella di Pato Aguilera in un Roma-Torino 4-5 del maggio 1993. E come detto il primo dei suoi tre gol è stato il 3000° del Torino in Serie A: il numero 1000 era stato firmato da Valentino Mazzola, il 2000 da Paolo Pulici.
TIRO AL BERSAGLIO Tornando alla partita, possiamo dire senza timore di essere contraddetti che è stata a senso unico: sono stati 11 i tiri nello specchio del Toro in questo match, mai così tanti in una partita di Serie A nella gestione Ventura. Nel primo tempo in particolare i granata hanno trovato otto volte la porta avversaria, concedendo una sola conclusione nello specchio agli avversari. Sei i tiri di Alessio Cerci, cinque nello specchio, ma nessuna rete per lui. Molto più cinico il numero 9, che ha trasformato in rete tre conclusioni su quattro.
PIENO CONTROLLO Nonostante il vantaggio trovato nella prima mezzora, i granata hanno tenuto in mano il pallino del gioco, facendo registrare un possesso palla del 58.8%: si tratta della terza più alta percentuale per il Toro in questo campionato. Ed il ritorno di Giuseppe Vives in cabina di regia si è subito notato: per lui esattamente 100 tocchi palla in questo match, e 83 passaggi effettuati: più del doppio del giocatore del Livorno chene ha fatti di più (Duncan, 40).
ORA A ROMA Ora non c'è tempo per festeggiare, subito la Roma all'Olimpico: all'andata il Toro interruppe il record di vittorie consecutive dei giallorossi, che ora vorranno vendicarsi. A fare da contraltare a Immobile, un'altra punta degna di questo nome, Mattia Destro: con un gol realizzato ogni 30 tocchi palla effettuati, è l'attaccante più cinico dei cinque maggiori campionati europei (tra gli autori di almeno tre gol). Glik e compagni di reparto avranno il loro bel lavoro domani sera...
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