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Salvatore Foti (con la maglia del Piacenza) a duello con Cascione in un Piacenza-Reggina del 2010
Da giovane lo paragonavano ad Ibrahimovic, ora è uno dei collaboratori tecnici di Giampaolo. Non può che destare qualche curiosità la figura di Salvatore Foti, che dal 2016 fa parte dello staff del nuovo allenatore granata accompagnandolo nelle avventure alla Sampdoria ed al Milan.
TRENTADUE ANNI - Limitandosi a leggerne la carta d'identità, sarebbe facile pensare ad un calciatore più che ad un collaboratore tecnico. Con i suoi trentadue anni, che compie proprio nella giornata di oggi, Foti si trova infatti nell'insolita posizione di lavorare con alcuni giocatori coetanei se non addirittura più vecchi. Un aspetto sicuramente particolare, figlio di una decisione drastica: dire addio al calcio giocato ad appena 27 anni, ponendo la parola fine su una carriera le cui premesse erano completamente diverse. Perché il primo impatto con il mondo dei professionisti era stato dei migliori, tanto da classificare Foti come predestinato ed arrivare a paragoni molto importanti.
PROMESSA MANCATA - Prima punta dotata di un fisico imponente (192 centimetri), a soli diciassette anni Foti aveva trovato l'esordio in Serie A con la Sampdoria, chiudendo la stagione con due reti in diciassette presenze e guadagnandosi l'etichetta di "nuovo Ibrahimovic". Aspettative importanti, dunque, che il centravanti non è però riuscito a rispettare. Colpa di un rendimento altalenante nei primi anni in prestito, ma soprattutto dei tantissimi problemi fisici che hanno iniziato a tormentarlo quando, a ventiquattro anni, stava facendo molto bene con il Lecce. E così, dopo due anni senza presenze in gare ufficiali, nel gennaio del 2016 Foti ha deciso di dire basta a causa di un'ernia al disco che non gli ha più dato tregua. "Per colpa di un errore medico io non posso più sostenere un allenamento intero" la spiegazione del giocatore, interpellato sul tema da Eurosport. Ma pochi mesi più tardi, in estate, è arrivata la chiamata della Sampdoria e di Giampaolo: l'inizio di una nuova vita, un percorso che ora farà tappa anche a Torino.
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