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Toro: occhio agli ex granata del Chievo

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L’editoriale di Gino Strippoli / I granata devono continuare il percorso di rincorsa all'Europa iniziato contro il Cagliari
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Non si può più sbagliare se si vuole tentare di recuperare il terreno perduto; anche se il settimo posto non è lontano - solo due le lunghezze che separano il Torino dal Milan - è altrettanto vero che a un solo punto dietro i granata c’è un groviglio di squadre che puntano l’Europa, obiettivo, questo, dichiarato sin dal primo giorno di questa stagione da Mihajlovic e dalla società granata.

Ecco perché contro il Chievo il Torino deve necessariamente continuare la strada intrapresa contro il Cagliari e contro l’Inter, prendendosi a tutti i costi i tre punti che sarebbero soprattutto dal punto di vista del morale importanti, visto che a ridosso ci saranno poi partite davvero difficili contro il Milan, la Lazio e il Napoli.

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Un finale d’anno che si preannuncia scoppiettante e potrebbe rivelarsi anche produttivo più del dovuto se i granata dovessero ripetere sempre la prestazione di S. Siro contro l’Inter.  Questo Toro ne ha le possibilità, a patto che tutti stiano in salute e che Mihajlovic possa avere le possibilità di scegliere i più in forma e i più adatti all'avversario da affrontare, e non costretto da infortuni a mettere in campo una formazione-limite.

Fallito il modulo con i soli due centrocampisti che ha fatto molti danni in questo inizio stagione l’allenatore granata ha ridisegnato il Toro riprendendo il suo credo del 4-3-3 che fece tanto bene lo scorso anno per oltre metà stagione. Si è vista subito la differenza soprattutto contro l’Inter, come sia Baselli che Rincon abbiano beneficiato in mezzo al campo della presenza di Obi. In tre si pressa  meglio gli avversari e la difesa ha la possibilità di guardarsi meglio intorno e con più attenzione. Insomma il filtro che mancava davanti alla difesa si è concretizzato ma non solo. I granata a centrocampo sono più attivi anche nei recuperi palla favorendo i capovolgimenti di fronte dando una grossa mano alla fase offensiva, diventando persino imprevedibili.

Il Chievo non è una squadra facile ma piuttosto rognosa da affrontare. Maran è un allenatore attento e capace che infonde ai suoi ragazzi dettami tattici precisi ma anche tanta grinta da mettere contro gli avversari. Spesso il suo gioco sembra subire la verve avversaria ma in realtà tiene spesso il pallino della partita in mano.  Toro che dovrà stare anche attento alla legge dell’ex. : Sergio Pellissier, Riccardo Meggiorini, Valter Birsa e Stefano Sorrentino.

Inutile dire che il Toro dovrà preoccuparsi  di questo Chievo Verona che sta facendo un ottimo campionato, ma piuttosto i granata dovranno prendere in mano le redini della partita sin dall'inizio e lasciare terra bruciata agli avversari e ciò può avvenire solo con una grande prestazione e una grande attenzione in difesa e a centrocampo. Sono vietati sbandamenti di alcun tipo. La partita è difficile e per nulla abbordabile come molti potrebbero pensare. Di certo il Ljajic visto nelle partite contro la Cina e contro il Sud Corea lascia ben sperare, cosi come la voglia di riscatto di Niang, tornato dalla qualificazione mondiale vincente.