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Toro: ora tocca alla Lazio

Umberto Vergano

Catania e Genoa sono state due prove superate. Con gli etnei a pieni voti, con i liguri almeno promossi nella condotta e rimandati sul cinismo fino alla Lazio. Ma comunque è stato un Toro...

"Chi dopo la partita ha spento la tv, mentre si preparava per andava a dormire, poteva pensare a un Toro con le palle, a un Toro che non molla, imprecando giusto su qualche pallone che si poteva gestire meglio e su qualche tiro che poteva diventare gol se calciato meglio. Ma El Kaddouri ha trovato la sua posizione ideale, lo svedese Farnerud sembra aver assimilato i duri carichi di lavoro di Ventura e ora sfoggia anche il suo tiro mancino con orgoglio. Immobile corre, lotta e segna. Cerci? Cerci è immenso. Non si potrebbe pensare ad un analisi più rosea di questa. Ma allora come mai il Toro non è all' ottavo posto?

"Perché non sempre ha giocato così. Errori arbitrali, cali di concentrazione negli ultimi minuti e gambe troppo molli in alcune partite hanno portato i granata ad avere i punti che hanno.  Niente di grave, c'è tempo per recuperare e salire più in alto. Domenica arriva la Lazio, un bel ricordo per il Toro. Sotto la neve con quel pallone arancione è stata una gioia l'anno scorso. Quest' anno capita ancora in inverno, e per di più in un giorno di festa. Domenica tocca alla Lazio di Petkovic. Quest' anno contro le squadre grandi il Toro ha mostrato il suo lato migliore. Inter e Roma ne sanno qualcosa. I romani dopo la sconfitta contro il Napoli arriveranno affamati di punti ma anche il Toro ha lo stomaco ancora vuoto. La Lazio di quest' anno non è come quella dell'anno scorso. Una rivelazione all' inizio e il miglior gioco per tutto il girone di andata. Poi ha perso man mano i pezzi. Klose ed Hernanes non a pieno regime e una rosa un po' corta. Domenica sarà un' impresa possibile e fattibile per i granata. Poi Udinese e Chievo. Intanto domenica sarà un giorno di festa, le previsioni danno neve e allora la speranza è che domenica sarà una giornata doppiamente festiva.