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Quello del blackout dell'Euganeo è solo l'ultimo degli episodi che hanno visto Padova e Torino non mandarsele a dire nel corso dell'ultimo anno. Sì, perché se negli anni 50 le due squadre e rispettive tifoserie erano divise...
Quello del blackout dell'Euganeo è solo l'ultimo degli episodi che hanno visto Padova e Torino non mandarsele a dire nel corso dell'ultimo anno. Sì, perché se negli anni 50 le due squadre e rispettive tifoserie erano divise da una certa rivalità, prima di una lunga pace dovuta anche e soprattutto alla differenza di categoria, negli ultimi dodici mesi sono riesplose le tensioni sull'asse Torino-Padova.
Il primo episodio nel maggio di un anno fa, nei giorni immediatamente precedenti allo scontro diretto tra le due compagini che estromise i granata dai playoff a favore proprio della formazione di Dal Canto. E se al termine della gara, vinta 2-0 dal Padova, lo stadio Olimpico applaudì con grande sportività la formazione ospite, non ci fu la stessa serenità nei giorni precedenti in casa veneta. Prolungate le lamentele da parte di Foschi per la mancata concessione da parte della Figc di El Shaarawy, impegnato in quel periodo in Polonia con la nazionale under 19 azzurra.
A ciò si aggiunse la grana biglietti, con la richiesta al Torino di avere anche un pezzo di Curva Primavera, come accaduto ad inizio stagione in occasione del match contro il Novara, neanche presa in considerazione. E in questa stagione, prima della partita del tre dicembre, ancora veleno da parte del Padova per la riduzione della squalifica da tre a due giornate per Bianchi, espulso contro il Bari per la gomitata a Borghese. Con il capitano granata che giocò così all’Euganeo. Nuovi episodi all’orizzonte?
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