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Toro, parola ai club: “Tifosi stufi, la contestazione è frutto dell’esasperazione”

Toro, parola ai club: “Tifosi stufi, la contestazione è frutto dell’esasperazione” - immagine 1
Dalla crisi in campo alla contestazione a Cairo e Vagnati: i temi caldi in casa granata
Redazione Toro News

Quattro domande, tre pareri e un dibattito sulle ultime in casa granata. Torna “Parola ai Club”, il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l’Italia sono i protagonisti di questo format. Per questa puntata tocca a Davide Pollano (presidente Giuristi Granata), Massimiliano Romiti (vicepresidente associazione ToroMio) e Aldo Cappon (presidente Toro Club Ballarin Veneto).

Come vi spiegate il momento di crisi della squadra sul campo?

Pollano - "Frutto di un generale indebolimento della squadra dopo la campagna acquisti e soprattutto le vendite di questa estate, della sfortuna che ci ha tolto il giocatore più forte e di una conseguente perdita di fiducia. "

Romiti - "Sicuramente è mancato un punto di riferimento dopo l'infortunio di Zapata, si sta rivelando più importante di quanto potessimo pensare sul piano del gioco. Poi è subentrata la paura: gli insuccessi ed alcuni errori tecnici clamorosi hanno fatto venire paura alla squadra. Secondo me non è così brutta come la abbiamo vista nelle ultime partite ma alcune prestazioni sono state davvero imbarazzanti, anche per alcuni errori. Poi non bisogna condannare nessuno, ma le immagini hanno parlato chiaro. La squadra ha perso quella sicurezza che nelle prime giornate le aveva permesso di fare ottimi risultati".

Cappon - "Avevano cominciato anche troppo bene, infatti sembrava una stagione ricca di soddisfazioni. Successivamente c'è stato questo calo e probabilmente la squadra si è resa conto che la posizione iniziale era troppo alta per le qualità del gruppo ed è cominciata a mancare la serenità. Inoltre c'è anche il discorso infortuni, quello di Zapata è stato determinante per l'ambiente. Sanabria segna poco, anche se ha appena fatto un bel gol con la nazionale e Adams da quando è mancato Zapata ha avuto un calo. Secondo me il Torino di quest'anno non è la squadra delle prime domeniche e nemmeno quello delle ultime partite. Certamente ora bisogna cambiare registro, troppe sconfitte di fila. Poi con 3 punti è semplice sia andare su, che scendere. Secondo me è mancata proprio la serenità che vigeva all'inizio, ora stando in basso qualcuno si sta preoccupando".

 

Un pensiero sulla contestazione alla società?

Pollano - "È sacrosanta. Il nostro presidente ha venduto Buongiorno, Bellanova in quella maniera, ha incassato 70 milioni e non ha comprato nessuno. È difficile che la piazza sia contenta".

Romiti - "La contestazione è il normale frutto dell'esasperazione. Da veramente tanto tanto tempo al tifoso del Toro non viene data una gioia, ma anche solo una prospettiva. Questa cosa è normale che poi generi contestazione. Ci è stata data una stabilità, che si traduce in una mediocrità che non può sicuramente soddisfare il tifoso".

Cappon - "I tifosi sono stufi, da una ventina d'anni con questa società non sono stati ottenuti risultati soddisfacenti e tutto ciò è triste. I tifosi devono essere capiti, se non si interviene in qualche modo saremo destinati a continuare sempre sulla stessa riga. Terminare tutti le stagioni cercando di arrivare a metà classifica non è bello e soprattuto è un peccato per una società come la nostra, con un passato glorioso alle spalle".

Nel mirino della tifoseria anche Vagnati. Quante colpe gli attribuite?

Pollano - "Molte meno che a Cairo. È difficile costruire una squadra quando il presidente vende giocatori all'insaputa dell'allenatore e del direttore sportivo. È difficile ogni volta dover monetizzare, trattare e ritrattare. Come disse Ferrero, Cairo ha i soldi di cioccolato e la gente comincia a saperlo. Adams è un buon giocatore, era pacifico che ci mancassero due esterni e non li abbiamo comprati. Avevo più fiducia in Maripan, speriamo si rimetta in quadro. Manca sicuramente una punta, il mercato è stato fatto male".

Romiti - "È evidente che un direttore sportivo che faccia più colpi potenzia la squadra. Alcuni giocatori validi li ha individuato. Ma nella politica del bilancio questi arrivano, si fermano poco e poi ripartono. E questo non permette di acquisire una struttura solida ma resta sempre da piazzamento tra il nono e il dodicesimo posto".

Cappon - "Vagnati fa ciò che può fare, il portafoglio è determinato dalla società. Però alcune sue uscite non sono giustificabili. Ricordo a inizio stagione quando è stato intervistato ed in quell'occasione aveva promesso che si sarebbe costruita una grande squadra. poco dopo è andato via Buongiorno e anche Bellanova. Poi anche le parole su Adams sono tristi, dire che il Torino è un trampolino di lancio per raggiungere una società più appetibile non è affatto bello. Secondo me bisognerebbe stare bene attenti a fare certi discorsi, se già circola malcontento queste parole non fanno altro che aumentarlo".

Si parla molto di RedBull. Sareste favorevoli ad una cessione della società al colosso austriaco?

Pollano - "Ovviamente sì. Sarei uno di quelli pronti a far battaglie per non cambiare simbolo e maglia, ma sarei favorevole ad un gruppo come RedBull".

Romiti - "Come dire di no... È una prospettiva interessante, ma RedBull si è sempre comportato in modo molto autoritario con i club che ha prelevato. Ma è anche vero che sono sempre stati dei club poco significativi nel loro panorama, poi trasformati in lattin vincenti. La prospettiva è affascinante e mi piace sognare che, se RedBull venisse a Torino, penserebbe a valorizzare il brand Toro che esiste già. E dall'altra parte penserei che Jurgen Klopp possa capire come gestire il Toro in chiave RedBull".

Cappon - "Diciamo che la RedBull potrebbe immettere soldi nuovi e di conseguenza ci sarebbe entusiasmo da parte della tifoseria. Altri sono già partiti dicendo che a causa di questa acquisizione verrebbe cambiato colore, logo, maglia... Secondo me vedendo il passato glorioso del Torino non si arriverebbe ad alterare l'identità del club, anzi magari sarebbe meglio tornare all'ovale storico e mantenere gli stessi colori. Poi potrebbero aggiungere il loro sponsor, anche perché Suzuki se non sbaglio dovrebbe essere in scadenza..."

Interviste a cura di Enrico Penzo e Giacomo Stanchi

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