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L’approccio di Beretta allo spogliatoio è stato piuttosto soft. Il tecnico milanese non è arrivato davanti al gruppo usando parole importanti per risvegliare l’orgoglio sopito o cercando di dare una...
"L’approccio di Beretta allo spogliatoio è stato piuttosto soft. Il tecnico milanese non è arrivato davanti al gruppo usando parole importanti per risvegliare l’orgoglio sopito o cercando di dare una sferzata psicologica importante. Il neoallenatore si è comportano normalmente. Dunque nessuna frase a effetto per catturare l’attenzione. Ha fatto un discorso relativamente breve in cui chiedeva il massimo della disponibilità da parte di tutti. D’altronde è il minimo che si può garantire ad un nuovo tecnico giunto, dopo più di un quarto di stagione, per raddrizzare un cammino cominciato bene e proseguito maluccio. Alcuni componenti della rosa avevano già avuto modo di conoscerlo in passato. Per esempio Di Michele lo aveva incontrato l’anno scorso al West Ham, quando Beretta era passato in quel di Londra per il corso di aggiornamento che ha seguito. Ma chi non lo aveva mai incontrato ne aveva seguito il cammino in Serie A alla guida tecnica del Siena. La squadra, dopo il primo approccio, ha risposto positivamente alle richieste del mister. La speranza di tutto il gruppo è di riuscire a trovare il bandolo della matassa, invertendo il trend negativo delle ultime giornate. Con Beretta la speranza è di «trovare la serenità perduta» secondo Di Michele. Serenità che si può ottenere solo con i risultati che ultimamente il Toro non stava ottenendo. Eppure tutta la squadra ha sempre sottolineato come lo spogliatoio fosse unito e che in settimana si lavorasse al meglio. Il blocco è dunque mentale e il nuovo allenatore dovrà essere un buon psicologo capendo i problemi del gruppo. Non sarà facile, ma Beretta in passato è riuscito a risollevare le sorti di squadre in cattive acque. L’importante è avere buone motivazioni e convinzione nel proprio lavoro. Se non ci sono stimoli un allenatore non riesce a dare il massimo. Questo è anche il principale motivo per cui recentemente ha rifiutato la panchina del Siena. Il Toro, invece, è una piazza importante recentemente travolta da eventi nefasti.
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