Con il derby di domenica Demba Seck ha toccato le 30 presenze in Serie A con la maglia granata. Un numero importante considerando la giovane età (classe 2001) ed il passato del ragazzo. Seppur il giocatore presenti delle caratteristiche interessanti come rapidità ed agilità, in molteplici occasioni si sono visti i limiti di un giocatore che forse non è ancora pronto per affrontare da protagonista partite come quest'ultima, dove in campo è necessario che subentrino oltre alle doti tecniche anche capacità intangibili come grinta, freddezza, lucidità ed esperienza.
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Toro, per Seck 30 presenze senza reti né assist: è tra gli equivoci da risolvere
La storia di Seck: dal Senegal all'Italia
—Demba Seck nasce in Senegal il 10 febbraio del 2001. Proprio a Ziguinchor, la sua città natale, Seck comincia ad appassionarsi al pallone e come moltissimi altri ragazzi comincia dalla strada. Anni dopo Demba arriva in Italia, precisamente a Massalombarda in provincia di Ravenna, per ricongiungersi con il padre. Qui il ragazzo viene notato dalla Spal e nel 2017 inizia il suo percorso da professionista nel settore giovanile. Un cambiamento radicale, che avviene in età avanzata e ciò complica notevolmente le cose. Dall'essere puro divertimento il pallone diventa improvvisamente una strada per il futuro e ciò richiede un atteggiamento diverso, da professionista. Nonostante il grande cambiamento il giocatore non sfigura: nel 2018 viene mandato all'Imolese in Serie C per fare esperienza. Qui, però, non trova spazio in prima squadra e gioca con i più giovani. Successivamente Seck passa al Sasso Marconi, in Serie D, dove trova continuità e riesce ad esprimersi. L'anno dopo la Spal ottiene la promozione in Serie B ed il ragazzo fa ritorno a Ferrara. Dopo un periodo nelle giovanili fa il suo esordio in prima squadra il 28 ottobre 2020 durante una partita di Coppa Italia, contro il Crotone. Seck si dimostra utile per la squadra perché segna e porta i compagni in pareggio, consentendogli poi di passare il turno ai rigori. Nel 2021 trova sempre più spazio ed in campo si distingue per le sue accelerate. Infine nel gennaio del 2022, un po' a sorpresa, arriva la chiamata dal Torino.
Seck, una scommessa che finora non ha pagato
—Nel gennaio del 2022 Davide Vagnati ha portato Seck in granata. Una scommessa a tutti gli effetti considerando il percorso del ragazzo, che fino al 2016 giocava, di fatto, per strada. Fino ad ora tale azzardo non ha pagato (0 gol e 0 assist in Serie A su 30 presenze totali). Ciò che traspare è che il giocatore non abbia del tutto ancor digerito il passaggio netto dalla B alla A e che ciò in campo pesi. È al Toro da quasi due anni e nonostante ciò non è ancora riuscito a dimostrare di essere pronto per fare la differenza in campo, peccando particolarmente nella fase di ultimo passaggio o tiro. Ma nonostante questo la gestione tecnica del Torino sembra aver puntato in maniera convinta su di lui, considerando che in estate non è stato preso alcun trequartista mancino ed ora nel suo ruolo la coperta è corta. Juric sta offrendo molto spazio al giocatore: su 8 partite totali in 4 occasioni è partito da titolare e in un'altra è subentrato. Se da un lato Seck presenta qualità intriganti come l'accelerazione palla al piede e la capacità nel dribbling, dall'altro è necessario considerare il fatto che in quasi due anni al Torino non ha realizzato ancora né gol né assist, e non si tratta di una cosa di poco conto per chi gioca nel suo ruolo. L'elemento da tener presente è la giovane età, ma Seck non è nemmeno più un ragazzino (il 10 febbraio compirà 23 anni) ed è arrivato per lui il momento più importante: cambiare rotta e dimostrare di essere in grado di soddisfare tutte le aspettative che la società questa stagione ha riposto in lui. Alla società spetta invece il compito di capire se non sia il caso ricorrere sul mercato a gennaio per procurarsi in quel ruolo un giocatore che possa dare maggiori garanzie.
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