Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

FOCUS

Toro, perché continuare a far giocare Pobega?

Toro, perché continuare a far giocare Pobega? - immagine 1

Maldini ha preannunciato un sempre più probabile ritorno del centrocampista in rossonero, il Toro dovrebbe iniziare a pianificare il futuro

Alberto Giulini

Al Toro, da qui a fine stagione, conviene davvero far giocare Pobega? La domanda è chiaramente una provocazione, perché stiamo parlando di un giocatore di valore e di quello che attualmente è il miglior marcatore della squadra con quattro gol. Ma c'è anche un fondo di verità: guardando al medio-lungo periodo, perché i granata dovrebbero continuare a puntare così tanto sul centrocampista triestino che quasi sicuramente tornerà al Milan?

BLINDATO DAL MILAN - Il grande problema, quando si parla di Pobega, è sempre il solito legato alla formula del trasferimento: un prestito secco. Il destino del giocatore è interamente nelle mani del Milan, forte di un contratto fino al 2025 e pronto a valutare un rientro in pianta stabile alla casa madre. Perché se già in estate i rossoneri non hanno aperto alla possibilità di perdere il controllo sul cartellino del centrocampista, sicuramente non sono intenzionati a farlo dopo sei mesi ad alto livello. Vanno in questa direzione le parole di Paolo Maldini, che ha di fatto blindato il centrocampista: "Sta dimostrando di poter giocare con noi, è un nostro giocatore e ce lo teniamo stretto". Un importante elogio al ragazzo ma al tempo stesso anche un messaggio molto chiaro al Toro: il Milan, al momento, non è affatto intenzionato a privarsi di un giocatore, che avrà oltretutto l'importante vantaggio di risultare prodotto del vivaio rossonero ai fini delle liste di Serie A e competizioni europee.

Toro, perché continuare a far giocare Pobega?- immagine 2

PROGRAMMARE IL FUTURO - Nel calciomercato non è mai detta l'ultima parola, ma le speranze del Toro di riscattare Pobega ad oggi rasentano lo zero. Da qui la domanda su quanto convenga continuare a valorizzare un giocatore su cui i granata non possono vantare alcun diritto se non un contratto di prestito fino al 30 giugno. Juric stesso, in estate, aveva mostrato più di qualche perplessità sulla formula del trasferimento: "Il prestito secco è una sconfitta per la società, vuol dire che non siamo capaci, non abbiamo idee. A me piace tirare fuori il Kumbulla che è un giocatore tuo, lo valorizzi e poi lo vendi e reinvesti". La squadra si trova ora nella preziosa posizione di poter guardare al futuro con ottimismo e soprattutto senza acqua alla gola come avvenuto nelle ultime due stagioni. Il vantaggio sulla zona retrocessione è rassicurante (dodici punti con una gara da recuperare), l'Europa è aritmeticamente più vicina ma ci sono ancora troppe lacune da colmare per essere competitivi con le prime sette della classe: lo scenario attuale del Toro è un campionato da metà classifica, senza particolari ambizioni ma senza neppure l'ansia di una salvezza da agguantare nelle ultime giornate. Un contesto che permette insomma di iniziare a lavorare per il futuro, per gettare basi sempre più solide in vista del prossimo campionato.

UN NUOVO POBEGA - Chiaramente il Toro non metterà completamente da parte Pobega, perché si tratta di un giocatore forte e la squadra continuerà a scendere in campo per vincere il maggior numero di partite, ma sarebbe intelligente cercare già in questa sessione di mercato un centrocampista che possa prendere il suo posto soprattutto in vista della prossima stagione. Lukic e Mandragora (anche lui in prestito, ma a giugno i granata lo riscatteranno dalla Juve) compongono la coppia sulla quale Juric ha iniziato a lavorare dal primo giorno di ritiro e che dà garanzie per il futuro, ma da soli non possono bastare. Bisognerà dunque affiancare loro un altro giocatore di valore come è stato fino a questo momento Pobega. Preferibilmente un giovane di prospettiva, per seguire la linea indicata da Juric per il mercato. Iniziare ad inserirlo da subito sarebbe la mossa ideale, per costruirsi in casa un giocatore di valore che nella prossima stagione possa da subito essere una certezza. Non iniziare a programmare il futuro, per la posizione in cui si trova il Toro, sarebbe una preziosa occasione mancata.

tutte le notizie di