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Lo ha fatto davanti alle telecamere a ridosso del calcio di inizio di Inter-Torino, prima ancora - diversamente sarebbe stato un atto di grave scorrettezza - lo aveva ribadito in faccia ai giocatori stessi: Gianluca Petrachi si è fatto sentire, ha messo il gruppo davanti allo specchio, obbligandolo a reagire immediatamente.
Ora la squadra dovrà ripetersi in casa contro l'Atalanta, perché il messaggio resta lo stesso: le chiacchiere stanno a zero. I bonus sono finiti: "Ho chiesto ai ragazzi di tirare fuori l’orgoglio, bisogna tornare a vincere". Punto e basta. E così è stato. Dopo un primo tempo piuttosto timido, il Torino ha messo in campo (finalmente) una prestazione degna dei propri mezzi, tornando ad esultare dopo cinque giornate di campionato. O più precisamente: dopo quarantanove giorni di digiuno. Altro che Gesù Cristo nel deserto...
Con il suo stile inconfondibile, pacato ma allo stesso tempo fortemente diretto, il direttore sportivo granata ha preso i suoi per le orecchie, strigliando un gruppo che per diversi motivi, sino a questo momento aveva reso molto meno di quanto ci si aspettasse.
Un gesto forte, che dimostra quanto Petrachi abbia ancora il polso della situazione. Sino alla sfida contro l'Inter, il direttore sportivo aveva sempre difeso e coccolato per certi versi il gruppo, invitando la piazza a sostenere i giocatori, ricordando quanto sia importante avere (tanta) pazienza con i più giovani.
Non questa volta, non contro i nerazzurri di Mancini. Petrachi ha ricalcato le orme del suo vecchio mentore Ricky Sogliano: che quando entrava nello spogliatoio, tremavano i muri. Li ha fatti tremare anche lui e i risultati si sono visti. Prova evidente del fatto che questa società non può fare a meno di figure dalla scorza dura. Tosta come quella dell'attuale uomo-mercato granata. Quando il diesse parla, tutti zitti: e così arriva la scossa.
Una figura chiave all'interno del direttivo. Perché avrà anche mille difetti, perché avrà commesso più di un errore da quando è al Torino. Ma al di là di questo, ancora una volta, Petrachi ha dimostrato di avere in mano il gruppo, anzi che nò...
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