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GENOA, ITALY - MAY 21: Adem Ljajic in action during the Serie A match between Genoa CFC and FC Torino at Stadio Luigi Ferraris on May 21, 2017 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)
Mihajlovic chiama, il Toro non risponde. Il tecnico serbo in settimana aveva provato a dare una scossa ai suoi per cercare di rimediare alla "figuraccia" casalinga fatta contro il Napoli. Il ritiro, le stigliate e il cambio di interpreti però non sono serviti e anzi, quest'ultimo punto si è rivelato controproducente con Avelar, De Silvestri, Boyè e Iturbe che non si sono dimostrati all'altezza della situazione. Se contro la squadra di Sarri al banco degli imputati ci era andato Carlao, oggi tocca dunque a loro: Lazovic e Laxalt hanno fatto il bello e il cattivo tempo sugli esterni, monopolizzando quella zona di campo a suon di cross e sgroppate.
L'assenza che si è forse fatta sentire più di tutte è stata quella di Zappacosta: De Silvestri - con il compagno out a causa di un infortunio alla mandibola - non ha sfruttato appieno l'occasione concessa da Mihajlovic, con la scarsa comunicazione con il "dirimpettaio" Iturbe che ha fatto la differenza. I due infatti non si sono quasi mai resi pericolosi, perdendo diversi palloni e risultando frenetici nelle giocate. Se le scelte di Boyé e De Silvestri erano quasi obbligate, sorprendono invece le assenze di Barreca e Iago Falque, con lo spagnolo che avrebbe avuto qualche motivazione in più dei compagni in quanto ex di giornata. Anche Avelar ha peccato di disattenzione in più momenti della gara, dimostrando che la migliore condizione psico-fisica è ancora lontana. Il brasiliano è parso responsabile in entrambi i gol subiti dai granata: in occasione del primo, è lui a perdersi per primo la marcatura di Rigoni, mentre in occasione del secondo gol prima è fuori posizione sul cambio di gioco e poi permette a Lazovic di crossare con agio.
Anche Lombardo a fine gara ha confermato le lacune dei suoi in quella zona del campo: "Abbiamo perso tutti i duelli individuali, al centro e sulle fasce. Quando è così diventa difficile fare gol". Individuando poi alcuni testa a testa che hanno deciso il match: "Hanno sfruttato meglio le fasce, con Laxalt e Lazovic. Questa è stata la porta che hanno sfondato per arrivare alla vittoria”. Le sensazioni a risultato acquisito non sono dunque delle migliori: quello che è sceso in campo domenica è stato un Torino che ha accettato inerme di essere la vittima sacrificale del Genoa. I rossoblu infatti - vogliosi di ottenere la aritmetica salvezza con una giornata di anticipo - hanno lottato con cuore per tutti i 90' sopperendo le mancanze tecniche con una grinta fuori dal comune. I granata invece sono sembrati la brutta copia di loro stessi, e la deludente prestazione degli esterni - che solitamente sono il punto di forza del Toro - è il simbolo di una squadra che, dopo il derby, ha completamente esaurito gli ultimi scampoli di energia e motivazione. Ora la testa va al Sassuolo, e la speranza è che almeno l'ultima di campionato - davanti ai propri tifosi - possa essere una giornata di festa...
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