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Toro pronto a incornare San Siro in contropiede

Il Torino arriva a San Siro per vendicare una sconfitta immeritata subita dai nerazzurri nel girone di andata. Era  stato un bel Toro quello che si presentò sul campo dell’Olimpico il 16 settembre, applaudito anche dopo  lo...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Il Torino arriva a San Siro per vendicare una sconfitta immeritata subita dai nerazzurri nel girone di andata. Era  stato un bel Toro quello che si presentò sul campo dell’Olimpico il 16 settembre, applaudito anche dopo  lo 0-2  incassato. Ogni tifoso dopo quella partita aveva visto finalmente i bagliori di gioco che portano a dire: questa è una squadra.   Oggi i ragazzi di Ventura stanno confermando con l’undicesimo posto in classifica di giocare da compagine vera, al di là dei propri limiti. Ventisette punti fatti sul campo  ma di fatto 26  nella realtà che non sono di certo oggetto di fortuna ma di un lavoro incessante che ha portato alla valorizzazione  di giocatori che fino allo scorso anno giocavano nella serie inferiore, come Glik, Darmian, D’Ambrosio, Basha, Ogbonna, e alla conferma qualitativa di calciatori che già conoscevano la massima serie  come Cerci, Santana e lo stesso Bianchi. Il centravanti si è adoperato per imparare a stare in campo come  vuole il mister Ventura, facendo più movimento e quindi snaturando il suo vecchio ruolo di puro centravanti d’area. Nonostante  ciò il capitano ha timbrato per 7 volte le reti avversarie.   Tra poche ore l’Inter conoscerà un Toro diverso rispetto all’andata, più maturo e più consapevole dei propri mezzi, fermo restando la riconosciuta  superiorità tecnica  dei nerazzurra. Ma il Toro ha il dovere, visto anche la tranquillità di una classifica che lo porta lontano dalle zone calde della retrocessione, di tentare il colpaccio nello stadio che fu di Meazza. Dovere che si sposa anche con la mentalità di giocare tutte le partite senza paura e a viso aperto che Ventura ha inciso nella mente dei propri ragazzi.    Si sa che l’attacco di Stramaccioni, nonostante l’assenza  di quel fuoriclasse di Milito, è micidiale se gli si concede troppo spazio. Cassano e Palacio sono due tipi cui non si può concedere il minimo errore per questo motivo la difesa granata, supportata da Gazzi e Brighi, è attesa a lavori straordinari e non di routine. Poi un occhio di riguardo i granata lo dovranno dare a Guarin , bravo negli inserimenti centrali.   La partita ha le sue molteplici difficoltà ma le ripartenze di Cerci e Santana che godono di ottima forma e il movimento perpetuo su tutto il fronte di Barreto potrebbero impensierire più del dovuto Zanetti e company. Chi giocherà sul fronte d’attacco granata in coppia con il brasiliano? Bianchi o Meggiorini? E’ assai probabile che il capitano, al suo rientro dopo la squalifica, sia il titolare pronto per dare il suo contributo.   Tra le due squadre chi ha l’obbligo di fare i tre punti è  di certo l’Inter che non può perdere il treno Champions. Ma proprio per la sua necessità di fare il risultato potrebbe innescare vantaggi importanti per il Toro. Con i nerazzurri votati all’attacco di fatto potrebbe aprirsi voragini  tali da consentire velioci contropiedi granata e Barreto in questo è uno specialista.   Gino Strippoli