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Toro, prova di ordine e di cuore

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Il Toro ferma la striscia di dieci vittorie della Roma e, nel suo piccolo, entra nella storia del calcio italiano. NON SOLO L’IMPRESA - Ma non è solo l’impresa a far sorridere il popolo...
Roberto Maccario

Il Toro ferma la striscia di dieci vittorie della Roma e, nel suo piccolo, entra nella storia del calcio italiano.   NON SOLO L’IMPRESA - Ma non è solo l’impresa a far sorridere il popolo granata. La prestazione offerta dalla squadra è stata di assoluto livello, e il pareggio è un risultato più che giusto. Il Torino, a differenza del Chievo visto giovedì, non fa le barricate ma se la gioca a viso aperto: si rende pericoloso in un paio di occasioni ma va sotto dopo una bella combinazione Pjanic – Strootman, con il serbo lasciato colpevolmente libero sull’out di sinistra.   LA RIMONTA - Presi per mano da un grande Cerci però gli uomini di Ventura non si disuniscono, lanciano i primi segnali già nel primo tempo e, nella ripresa, agguantano un pareggio che vale come una vittoria. Lasciando da parte i facili entusiasmi, è confortante il carattere con cui i granata sono riusciti a rimettere in piedi la partita contro un’avversaria così forte, senza poi concedere più nulla ad una squadra che ti punisce al minimo errore ed evitando le solite ingenuità e le solite sbavature difensive che hanno caratterizzato questo inizio di stagione.   CONTINUARE COSI’ - Per la Roma dunque un piccolo passo indietro, che fa ritornare i ragazzi di Garcia sulla terra facendo ricordare a tutti che anche loro sono umani, per il Torino la consapevolezza che con questa grinta e questo ordine tattico si può andare lontano.   Roberto Maccario (foto Dreosti)