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Il tema

Toro, quale modulo di base con Vanoli? Gli indizi portano alla difesa a tre

Alberto Giulini Vicedirettore 
Il mercato potrebbe cambiare le carte in tavola, ma il tecnico va messo nelle condizioni di poter lavorare sui possibili cambiamenti a partire dal ritiro

Paolo Vanoli è tutto meno che un tecnico focalizzato su un unico modulo di gioco. Lo ha dimostrato tanto allo Spartak Mosca quanto al Venezia, dove ha alternato diversi sistemi di gioco sapendosi ben adattare alle situazioni che si è trovato ad affrontare. Così il tecnico farà probabilmente anche a Torino, ma è chiaro che un modulo di base sul quale iniziare a lavorare sia necessario.

Si riparte dalla difesa a tre?

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Vanoli eredita una squadra che ha nella fase difensiva il proprio punto di forza, ma i tanti movimenti nel reparto difensivo renderebbero possibile anche un cambiamento rispetto al passato. Passare ad una linea difensiva a quattro sarebbe dunque un’ipotesi percorribile, dato che il solo Schuurs è certo della permanenza tra i centrali. Gli indizi che spingono per la difesa a tre arrivano infatti dagli altri reparti, che necessiterebbero di notevoli cambiamenti per variare assetto di base.

Tante possibili varianti, ma tante punte in rosa

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Cambiare radicalmente strada rispetto al passato sarebbe possibile, ma richiederebbe tanti interventi per rivoluzionare la rosa e permettere a Vanoli di lavorare con il gruppo quasi al completo a partire dal ritiro. Quello su cui il tecnico potrà lavorare sarà la composizione di centrocampo e attacco, con le possibili varianti 3-5-2, 3-4-3, 3-4-2-1 o ancora 3-4-1-2. A centrocampo ci sono già tante opzioni, andrà invece rinforzata la corsia di sinistra. Per quanto riguarda il reparto avanzato, al momento, la presenza di Sanabria e Pellegri oltre a Zapata sposta l’ago della bilancia verso le due punte. Tutto ovviamente potrebbe essere stravolto: c’è un mercato che potrà portare diverse novità e cambiare le carte in tavola.