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Toro: quante distrazioni sulle palle inattive

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Dopo aver vinto entrambi i confronti dello scorso campionato con l’Atalanta, il Toro incappa in una sconfitta contro gli orobici a Bergamo. Il bottino dei granata dopo le prime due giornate resta perciò di 3 punti: peggio degli ultimi...
Giacomo Zanetello

Dopo aver vinto entrambi i confronti dello scorso campionato con l’Atalanta, il Toro incappa in una sconfitta contro gli orobici a Bergamo. Il bottino dei granata dopo le prime due giornate resta perciò di 3 punti: peggio degli ultimi due campionati disputati in Serie A, ma migliore rispetto alle precedenti  4 stagioni nella massima divisione.   TORO SPRECONE – Un Torino a dire il vero sfortunato, che ha creato ma anche sciupato ottime occasioni da rete passando poi in svantaggio con un gol chiaramente irregolare. 15 in totale i tiri di Cerci e compagni, ma solo tre di questi (tutti nel primo tempo) hanno centrato lo specchio della porta: troppe buone chanche da rete sono state infatti sprecate malamente o, complice la malasorte, si sono infrante sui legni. Da segnalare come in queste prime due giornate la percentuale di tiri nello specchio dei granata sia stata del 32%, la quarta più bassa della Serie A. Nel complesso però un discreto match, con i granata che hanno controllato il gioco per buona parte dei 90 minuti (56% di possesso palla) e che hanno concesso ai bergamaschi appena tre tiri nello specchio, due dei quali però finiti in rete.   LE PALLE INATTIVE – Certo, se il primo gol fosse stato annullato forse le cose non sarebbero andate così, ma resta il fatto che entrambe le reti e complessivamente 5 dei 10 tiri subiti sono arrivati da situazioni di palla inattiva, con i granata che si sono fatti trovare impreparati nelle marcature. E se da un lato ci sono squadre come la Fiorentina che fanno degli schemi su calci piazzati la loro arma in più, dall’altro c’è chi come il Torino rischia di compromettere le proprie prestazioni per queste carenze.   IL CAMBIO DI MODULO –Poco dopo aver subito la prima rete, un po’ a sorpresa Giampiero Ventura ha scelto di sostituire un deludente Kamil Glik con Alessio Cerci, optando così per un cambio di modulo: dal 3-5-2 iniziale (o 5-3-2 che dir si voglia) è passato ad un più offensivo 4-3-3, che di fatto si è concretizzato in 5 conlusioni (due sole però su azione), nessuna nello specchio della porta. Nel grafico sotto riportato è ben visibile il cambio tattico apportato dall’allenatore del Torino, e come questa scelta abbia spostato nettamente in avanti il baricentro del gioco dei granata.   I SINGOLI – Da segnalare la buona prova di Omar El Kaddouri, cui solo la traversa ha negato la gioia del gol; per lui anche 4 occasioni create per i compagni con i suoi passaggi, più di ogni altro in questo incontro. Danilo D’Ambrosio, con le sue sgroppate sulla fascia sinistra, è stato invece il giocatore che ha completato più dribbling (4). Due prestazioni positive da prendere come esempio per ritrovare al più presto qualche punto importante, anche se dopo la sosta il Toro troverà il Milan. Da rivedere Marcelo Larrondo, che è andato al tiro tre volte ma ha sciupato almeno un paio di occasioni per segnare.   Giacomo Zanetello (Twitter: Zanna_81) Dati forniti da Opta – www.optasports.com/it