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La tifoseria vuole poter festeggiare la qualificazione per l'Europa League, che deve arrivar grazie ai risultati sul campo e non per una sentenza del tribunale
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"Un rigore. L'errore. Una stagione che va in fumo. Le lacrime di chi sa di aver sbagliato e di non poter più riscattarsi con la casacca che ha addosso in quel momento. Questa era stata Fiorentina Torino che aveva mandato il Parma in Europa League. La disperazione di Cerci riassumeva invece tutto lo stato d'animo granata: disperazione, rimorso e tristezza. Ma poi quell'irpef non pagata, segno dell'imminente crisi del club ducale, che ribalta il giudizio del campo. Toro in Europa, Parma no.
"Questo colpo di fortuna inizialmente sembrava non essere accettato dalla squadra granata.Nella stagione corrente, quasi convinto di non meritarsi quell'onore, il Toro ha iniziato in sordina, non esprimendosi al meglio, essendosi quasi dimenticato della grande stagione precedente , considerandola forse come un exploit. Ventura è stato bravo, ha continuato a lavorare e a cercare di convincere la squadra dei propri mezzi. Il trend è stato invertito: la squadra ha onorato il cammino europeo, uscendo immeritatamente con lo Zenit, squadra molto più ricca e attrezzata e ha raccolto uno storico filotto di 12 risultati utili consecutivi, che hanno riportato la compagine della città della Mole nelle vicinanze della zona Europa.
"Tutto molto bello. Ma i tifosi vogliono di più. Loro vogliono poter festeggiare quello che l'anno scorso non hanno potuto celebrare in quanto non guadagnato sul campo. La tifoseria del Toro è fedele e passionale, come mostra la Maratona da trasferta nella sfida del ritorno contro l'Athletic Bilbao. Questa tifoseria merita l'Europa. O almeno il sudore e l'impegno dei giocatori che devono cercare di portare più in alto possibile il colore della maglia che portano addosso, il granata. Quel granata che dovrebbe colorare l'Europa non per una sentenza, ma per i risultati sul campo.
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