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Toro, Radonjic si allena bene ma il nuovo modulo lo penalizza: serve continuità

Il trequartista croato dovrà dimostrare continuità. Il modulo non lo aiuta ad esprimersi, ma ha delle qualità tecniche uniche in rosa

"Si allena bene, ma le cose ora sono cambiate. Noi dovremmo essere molto più freddi, se i giocatori non sono motivati sarebbe grave. Rado deve lottare e dimostrare di essere più forte degli altri quando avrà minuti a disposizione”. Così Ivan Juric su Nemanja Radonjic ieri nella conferenza stampa di presentazione di Bologna-Torino. Il trequartista serbo è uno dei calciatori con il maggior tasso tecnico all'interno della rosa dei granata, ma problemi tecnico-comportamentali e il cambio di modulo hanno penalizzato la continuità e la su presenza tra gli undici titolari.

Dal gol al Genoa, alle panchine: la possibile rinascita

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“Sarà la partita di Radonjic? No. Con lui finora siamo andati giù, poi su, poi giù e poi ti stanchi". Parole pesanti quelle di Juric prima del derby di inizio ottobre. Il tecnico croato aveva intravisto e valorizzato le qualità tecniche del trequartista croato, ma poi qualche intemperanza caratteriale aveva fatto in modo che la fiducia venisse meno. Eppure, la stagione era iniziata in tutt'altro modo. Il gol meraviglioso con il Genoa, la partita magnifica con doppietta a Salerno... Lui pareva essere uno dei pochissimi nella rosa di Juric a poter davvero determinare. Il numero dieci, datogli in estate, era la dimostrazione di una stima riposta in lui. Invece, dopo la vittoria in Campania sono arrivate tre prestazioni insufficienti di fila: Roma, Lazio e Verona. Da lì non ha più visto il campo fino all'ovazione dell'Olimpico-Grande Torino al suo ingresso nel finale della vittoria con il Sassuolo.

La sgridata di Cairo, il rapporto con Juric e la mancata continuità

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Ma man mano sono usciti i problemi disciplinari ed è arrivata anche la bacchettata dal presidente Cairo a metà ottobre: “Il talento è importante, ma va disciplinato. Ha delle grandi qualità e credo sia un ragazzo a modo ma deve riuscire a diventare un campione che sa sfruttare le sue potenzialità. Ha 27 anni, non può accontentarsi di essere un giocatore che ti fa emozionare. Deve avere continuità, lo può e deve fare. Non può finire la sua carriera a questo livello”. Dopo la vittoria a Lecce, invece dei festeggiamenti come i suoi compagni, nelle storie di Instagram condivise un dito medio di Tupac, che non migliorò di sicuro la situazione. Juric, già l'anno scorso, aveva dimostrato di saper prendere il giocatore, punendolo dopo il derby perso allo Stadium e valorizzandolo dopo l'ottima prestazione a Roma con la Lazio, adesso si spera possa ripetersi nuovamente. Al momento, il modulo lo penalizza: l'assenza di trequartisti non gli dà un ruolo adeguato alle sue caratteristiche. Dovrà saper sfruttare le proprie occasioni, che sicuramente arriveranno: le qualità ci sono, adesso serve continuità.


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