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gazzanet
"Bisogna parlar chiaro: senza Andrea Belotti il Toro quest’anno semina e raccoglie davvero troppo poco. Il goleador di Calcinate sta vivendo la stagione più prolifica della sua carriera (per ora) avendo messo a segno 14 reti, a fronte delle 12 della passata stagione, in sole 18 presenze. Senza contare i 2 gol messi a segno in coppa Italia e i 3 con la Nazionale di Giampiero Ventura, in sole 3 partite. La definizione “stato di grazia” è forse riduttiva per un tale rendimento.
"Il merito principale è della grinta, della tenacia e dello spirito di sacrificio dei quali “il Gallo” ha fatto quasi una religione, il cui culto, se osservato con ortodossia e se ci si aggiunge un fiuto del gol fuori dal comune, porta a questi numeri; ma non si può negare il merito anche di Mihajlovic, che ha costruito la squadra e il gioco attorno alle qualità del suo gioiello.
"Quest’ultimo aspetto, però, è sia punto di forza, che tallone d’Achille, soprattutto avendo in mente la sconfitta di Bologna. I numeri sottolineano in modo chiaro e deciso la Belotti-dipendenza. Da inizio campionato il numero 9 ha saltato 3 partite, nelle quali il Toro ha realizzato un solo gol (Iago Falque su punizione vs Atalanta) e un solo punto (0-0 in casa con l’Empoli), soffrendo più del solito di carenza di gioco e di occasioni da gol. Con Maxi Lopez “poco in forma” e un talentuoso, ma ancora acerbo, Boyè, si può parlare di riserve poco all’altezza, ma sarebbe riduttivo. Quando manca il Gallo, il suo carisma e la sua grinta, il Toro si spegne.
"Domenica Belotti torna dalla squalifica scontata a Bologna e torna per rianimare le ultime speranze di Europa al Grande Torino, contro l’Atalanta. Non una squadra come le altre. Oltre a essere la favola della Serie A di quest’anno, quindi una concorrente da battere per il sesto posto, è anche la squadra della sua città, per la quale però non ha mai giocato. “L’essere scartato dall’Atalanta mi ha fatto male”. Così ha commentato, in un'intervista di qualche mese fa, la sua esclusione da un provino che lo ha portato poi ad indossare la maglia dell’Albinoleffe. Magari senza troppo rancore, ma il vice capocannoniere del campionato vuole togliersi lo sfizio di segnare il primo gol contro i nerazzurri e, chissà, far cominciare quella cavalcata che riaccenderebbe i sogni europei della Maratona. Magari proprio soffiando il posto in Europa agli Orobici di Gasperini. Sarebbe una vendetta sportiva perfetta.
"Benedetto Bonfatti
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