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Inutile star a trovare troppe scusanti. Il pareggio contro il Sassuolo è il risultato di un organico incapace di imboccare definitivamente la strada per l'Europa. Ieri se c'era una squadra che avrebbe meritato la vittoria di sicuro sarebbe stata il Sassuolo, allenata molto bene dal mio amico Beppe Iachini. Una partita che ha visto il Toro giostrare bene la palla nei primi 20 minuti: un Berenguer davvero scatenato che, con i suoi slalom e dribbling stretti, ha messo spesso in difficoltà la retroguardia avversaria. Poi dal 22' la squadra emiliana, grazie ad un pressing molto imponente sui granata ma anche con un giro palla molto veloce e azioni ficcanti, ha preso di netto in mano la partita e il Toro è andato in difficoltà fino alla fine dei 90 minuti.
Di sicuro la prestazione insufficiente del Toro non la si può imputare a Mazzarri, ma piuttosto ad un organico che ha mostrato le sue lacune. Le difficoltà di Niang ad entrare nella parte del centravanti sono state evidenti. I movimenti del ragazzo non sono quelli di un goleador che dovrebbe sostituire Belotti, anche se ha mostrato impegno nei recuperi in fase difensiva. Ma il Toro ha bisogno di un centravanti che impegni la difesa. Altro giocatore che è sembrato fuori ruolo è Rincon. Già con Mihajlovic il venezuelano aveva mostrato segni di insofferenza nel fare il mediano davanti alla difesa, ricordando che a Genova giocava come interno. Ieri ha sbagliato molto e soprattutto non è mai riuscito a cucire il centrocampo granata né a rilanciare l' azione. Altro neo é stato Baselli: spesso fuori dal gioco, mai continuo, é sembrato girovagare a centrocampo senza una meta. Insomma, il Sassuolo ha dominato a centrocampo dando poco spazio al Torino.
I granata, dal canto loro, hanno puntato la porta centrando lo specchio solo una volta nell'intera partita, tiro che ha determinato il gol del vantaggio grazie a Obi. Poi il nulla, con il portiere avversario che ha dovuto svolgere una quasi ordinaria amministrazione con un paio di uscite basse ma nulla più. L'uomo più pericoloso del Toro come vero centravanti? Sicuramente è stato N'Koulou ma la sua girata é stata deviata da Goldaniga in angolo. I granata sono sembrati una squadra ancora senza una vera identità. Sicuramente ci vorrà del tempo per assimilare i dettami dì Mazzarri, che però si ritrova con un organico che ha bisogno di linfa nuova. Squadra che ad un certo punto della partita aveva in campo ben 6 difensori di ruolo: Moretti, Burdisso, N'Koulou, De Silvestri, Molinaro e Ansaldi. Questo la dice tutta su ciò che c'è sulla panchina granata e i limiti di essa.
A centrocampo il Toro ha mostrato i suoi limiti, dimostrando che non c'è un giocatore in grado di impostare e dare fantasia alle azioni. Sulle fasce i granata hanno cercato di lavorare bene ma anche di essere anche troppo prevedibili. Soprattutto nei secondi 45 minuti i granata sono mai riusciti a dare il via ad un'azione ficcante. La squadra era troppo lunga e larga, tutto il contrario di ciò che aveva detto ai ragazzi Mazzarri contro il Bologna. Poi il giro palla è stato troppo lento e impacciato. Ecco perché occorre in sede di calciomercato un centrocampista che possa fare bene sia la fase di costruzione che quella ostruzione in mezzo al campo. Inoltre, per il ruolo di bomber di scorta, serve un centravanti come l'oro. Niang non sarà mai un centravanti, ma semmai una buona seconda punta. Se si vuole puntar all'Europa bisogna rinforzare la squadra nel vero senso della parola e non solo puntare alla prospettiva come é stato fatto con l'acquisto di Damascan. Se il Toro ieri ha centrato lo specchio della porta una sola volta con il gol e contando le occasioni con De Silvestri di testa e di N'Koulou già descritto, il Sassuolo oltre al gol ha puntato Sirigu più volte. Con tre interventi 'salvaToro' dell' estremo difensore granata su Ragusa, Berardi e Falcinelli, oltre al palo pieno di Peluso, ai due tiri di Matri che hanno sfiorato i pali e al colpo di testa di Falcinelli fuori di poco. Tutto ciò a dimostrare la sofferenza di un pareggio a Reggio Emilia da parte granata.
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