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toro
Chi l’ha detto che un pareggio, in un campionato dove la vittoria vale tre punti, non può essere determinante e prezioso? Spesso il pareggio viene quasi giustamente considerato alla pari di una quasi sconfitta, ma il Torino visto a Roma ha colto un punticino che a conti fatti diventerà preziosissimo. Soprattutto i ragazzi di Ventura hanno riscattato con una prestazione maiuscola e di carattere la sconfitta subita contro il Parma. Peccato per l’imprecisione negli ultimi metri degli avanti granata perché a conti fatti si poteva anche vincere se solo, alla fine del primo tempo, Cerci avesse avuto la determinazione di tirare subito verso la porta difesa da Bizzarri invece di cincischiare con la palla fino a farsi poi rimpallare il tiro da un recupero di un difensore. Occasione sprecata, peccato perché mandare la Lazio al riposo sotto di due gol sarebbe stato tramortirla duramente e ben difficile sarebbe stato il recupero contro il Toro, questo Toro! Comunque rimane un’ azione da manuale del calcio, un contropiede con tre tocchi: D’Ambrosio che si eleva in un anticipo d’eccellenza lanciando Sgrigna che lavorando bene la palla a centrocampo serve al bacio Cerci mettendolo solo davanti al portiere. E che dire della sprecata inzuccata di Santana al 18’del secondo tempo con facile parata dell’estremo biancazzurro. Il resto lo sappiamo, ma applaudiamo le azioni e la prestazione di tutti i giocatori granata. Anche perché con il raddoppio sfumato la Lazio, che è squadra di caratura superiore, nel secondo tempo, raggiunto il pareggio con Mauri, si è buttata in un arrembaggio sfrenato ma anche inconcludente grazie al lavoro di Brighi e Gazzi e di un super Rodriguez che ha segnato per il Toro! Già, perché l’uruguagio, oltre a difendere bene e coprire gli spazi, al 24’ si è immolato salvando il risultato respingendo in scivolata un potente tiro di Rocchi. In questo caso Rodriguez è come se avesse segnato per il Toro. La Lazio in quel momento era in pieno forcing ma questo salvataggio ha ancor più galvanizzato la difesa granata che mai si è disunita. L’unica volta che lo ha fatto è stato nel gol del pareggio, dove la fase difensiva dei centrocampisti ha lasciato una bella autostrada per Mauri. Ma un errore contro la quarta forza del campionato può capitare. Questa è stata una partita che ha dato delle risposte da vero Toro. Una squadra, ricordiamolo, ancora imbattuta in trasferta e questo è un dato non da poco. Rimane ancora da sottolineare la troppa sterilità delle punte granata mai pericolose verso la porta avversaria ma è sicuramente da apprezzare il buon lavoro tra le linee di Sgrigna a centrocampo mentre Bianchi mai ha avuto un pallone giocabile. Disposto con le due ali vere in campo il Torino ha dato comunque l’impressione di essere più pericoloso rispetto a quando gioca con Vives finta ala. Il rientro di Santana è stato positivo, ha scavallato insieme a Cerci fino a quando il fiato lo ha sorretto e poi in fase difensiva si è sempre fatto vedere con belle chiusure. Il romano, al di là del gol sbagliato, è apparso in netta ripresa distinguendosi in almeno quattro ripartenze veloci, portando palla e seminando avversari fino alla linea di fondo per poi metterla in mezzo all’area. Andando a fare la partita a viso aperto Ventura ha dimostrato ancora una volta la sua mentalità vincente. Un allenatore che ha voglia di far giocare la sua squadra per vincere le partite anche difficili e questa volta c’era quasi riuscito. E adesso Napoli! Gino Strippoli Foto M. Dreosti
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