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Toro, rivoluzione a Firenze?

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L’editoriale / Contro la Fiorentina sfida importante per i granata in vista dell'Europa

Solo due punti conquistati contro il Crotone e il Verona nelle ultime 4 partite, e quindi rispetto ai 12 punti a disposizione il Torino sta attraversando un trend nettamente negativo, con una media da retrocessione. Il Toro va a Firenze per dare una svolta e cambiare indirizzo al suo campionato fin qui davvero deludente.

Potrebbe essere la città viola ad ospitare un Torino in rivoluzione tattica rispetto alle precedenti gare? I tifosi se lo augurano. Fin qui e nonostante le battute a vuoto create da un centrocampo inadeguato a supportare il sistema difensivo con un adeguato filtro ma anche inesistente in fase di attacco, l’allenatore granata ha sempre respinto l’ipotesi di cambiamento del modulo.

Forse, dopo i fallimenti, che dipendono anche dai giocatori, i due esterni alti Niang e Iago Falque non sembrano proprio adatti a rincorrere gli avversari e aiutare il centrocampo (Niang per condizione fisica e Iago per la sua leggerezza fisica) mentre i due esterni bassi (Molinaro e De Silvestri) sono apparsi poco reattivi in tutte le due fasi, Mihajlovic potrebbe anche ripensarci e visto che il Toro deve necessariamente fare punti potrebbe rivedere il centrocampo disponendolo a tre, con Baselli, Valdifiori e Rincon. È chiaro che in attacco chi lascerebbe il posto sarebbe il giovane Sadiq con Ljajic sempre dietro le punte e Niang e Iago pronti e muoversi su tutta la linea di attacco.

I due attaccanti granata hanno già vissuto stagioni da attaccanti veri, il primo al Milan e il secondo al Genoa.

La partita di questa sera diventa cruciale per il proseguo della stagione perché un'eventuale vittoria o un pareggio con un ottima prestazione servirebbe sicuramente al morale e a dare entusiasmo ala squadra e ai tifosi mai come oggi delusi dalle prestazioni, dai risultati e dalla classifica che peggiora di giornata in giornata.

Lontani appaiono i proclami europei, ma quelli erano gli obiettivi e lo dovrebbero essere ancora, ecco perché contro la Fiorentina il Toro è atteso ad una vera riscossa. Un'eventuale sconfitta farebbe cadere il Toro su una verticale pericolosa che renderebbe instabile tutto l’apparato granata.

Occorre quindi unità di intenti tra squadra, staff tecnico e tifosi per il bene del Toro. La partita appare ancora più difficile di quella persa contro la Roma, primo perché si gioca fuori casa e secondo perché la squadra viola dopo un avvio stentato ha ripreso a correre (raggiungendo il Torino a 13 punti) e a giocare bene. I granata ritroveranno "capitan" Benassi, centrocampista di qualità con una media di quasi 5 gol a campionato, troppo presto scaricato da Mihajlovic e dal suo sistema di gioco. Un errore? Solo il tempo lo dirà, ma ora come ora, vista la penuria di centrocampisti granata, appare come un grave errore. La Fiorentina è squadra giovane ma anche esperta con un tandem d’attacco che può far davvero male, con l’intramontabile Théréau che continua a mietere vittime tra i portieri (già 6 reti) e con il giovane "Cholito” Simeone, imprendibile, che ha timbrato sin qui 2 reti ma capace di aprire spazi proprio per il centravanti francese. Tutto ciò senza dimenticare Chiesa, giocatore di grande qualità e tecnica, anche lui con due reti all'attivo. Anche la differenza reti dice che, ad oggi, la squadra di Pioli sta meglio di quella granata: ben 15 le reti segnate contro le 11 subite. Insomma, una squadra in salute. Se il Toro dovesse nuovamente schierarsi con soli due centrocampisti allora la Viola avrebbe vita facile in mezzo al campo e le possibilità di uscire indenni dal Franchi diventerebbero davvero minime.