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Toro sciupone, ma è un buon pareggio

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L'editoriale di Gino Strippoli /  Il migliore in campo è stato Brkic ed è un tutto dire
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Non è arrivata la quinta vittoria consecutiva, ma il Toro ha toccato il decimo risultato utile consecutivo. Magra consolazione? Forse si, forse no, dipende da come si deve analizzare la partita contro il Cagliari. Di certo con tutte le occasioni create e sciupate dal Toro, un po' per poca determinazione al tiro (vedi Darmian), un po' per bravura del portiere (tiri di Benassi e  Quagliarella), un po' per poca precisione, il saldo è decisamente negativo; la vittoria è stata accarezzata più volte ma mai è stata presa con decisione rispetto alle precedenti partite, per cui  viene normale pensare che il pareggio sia un risultato deludente. E' altrettanto vero che il Cagliari aveva già dimostrato in altre partite che da quando è allenato da Zola è capace di mettere in difficoltà chiunque, e di farlo con il bel gioco. In sostanza, quando si sbaglia troppo davanti alla porta avversaria spesso ci si ritrova a piangere di dolore per delle sconfitte. In questo caso il Toro è stato bravo a reagire immediatamente dopo 40 secondi dalla rete incassata e pareggiare andando poi a giocarsi l'incontro. Per cui il decimo punto consecutivo può essere visto  come un risultato che da continuità alle prestazioni positive dei granata.

Forse, ciò che è emerso è la coperta corta che ha il centrocampo granata. Con Farnerud fuori a causa di un influenza e Gazzi in panchina per un turnover legato alla partita di Europa League, il Toro si è trovato ad affrontare il centrocampo di Zola senza nessun incontrista di ruolo, con il solo Benassi a cercare di arginare e fronteggiare i mediani cagliaritani. Vives è apparso senza carburante e sulle gambe, mai in grado di vincere un contrasto, anzi spesso perdendo palloni  in favore degli avversari, sbagliando controlli e appoggi facili, mentre El Kaddouri (buona la sua prestazione al di là del gol) è tutto fuorché giocatore capace di dare sostanza e muscolarità al centrocampo. Proprio in mezzo al campo il Toro ha sofferto più del dovuto sovrastato da quell'Ekdal capace di far reparto da solo e far girare i rossoblù.

In più, la difesa granata ha dovuto fare i conti con i guizzi di Sau e Donsah, che non a caso hanno duettato e tagliato la difesa granata nell'occasione del gol. Comunque è vero che Padelli non si è dovuto esibire in grandi parate, anche se ha sempre mostrato sicurezza in ogni sua presa.

Il pareggio alla fine è il risultato più giusto, perché a fronte delle occasioni mancate dal Toro il Cagliari può recriminare sul gol sbagliato da Sau, quando l'attaccante sardo ha mandato oltre la traversa da posizione favorevole a tu per tu con Padelli .

La nota positiva nei granata è stata senza dubbio la reattività scattata al momento del gol di Donsah. Un gol che è stato una vera molla, scattata al momento giusto per agguantare il pareggio e rimettere le cose a posto. In altri tempi passati, o meglio in altri anni non venturiani,  le cose sarebbero andate sicuramente in maniera diversa con il Toro magari incapace di riequilibrare il risultato e finire sconfitto e anche malamente. Da questo punto di vista la squadra sta acquisendo sempre più sicurezza nei propri mezzi e la voglia di vincere o comunque di tentare di vincere la partita, e la dimostrazione c'è stata anche nei minuti finali, quando i granata hanno tentato in tutti i modi di andare in rete e centrare la vittoria.

Adesso, testa alla partita di giovedì, quando la parola passa all'attesissimo incontro di Europa League; se il Toro sarà quello delle quattro vittorie consecutive allora la vittoria potrebbe non sfuggire, ma già la prestazione di ieri ricca di errori soprattutto a centrocampo e in zona gol rischierebbe di mandare in fumo tutte le speranze di passare il turno.