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Toro, Sconfitti con onore

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Un vero peccato aver sprecato, se di spreco di può parlare, la possibilità di intascare  tre punti visto che per 79 minuti il Toro ha giocato alla pari con una squadra  qualitativamente più forte. Lo avrebbe senza...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Un vero peccato aver sprecato, se di spreco di può parlare, la possibilità di intascare  tre punti visto che per 79 minuti il Toro ha giocato alla pari con una squadra  qualitativamente più forte. Lo avrebbe senza dubbio meritato per la volontà e la capacità messa in campo affrontando il Napoli a viso aperto e recuperando per ben due volte lo svantaggio,  facendo sognare i tifosi granata con lo splendido  gol di Meggiorini. Peccato perché il Napoli, nonostante sia di altro e alto spessore tecnico rispetto ai granata,  non è sembrato irresistibile, soprattutto in difesa. Peccato perché i tre gol dell’ex Dzemaili sono stati tre grandi uova di Pasqua regalati alla squadra di Mazzarri. Tre gol fotocopia, nati con furbizia, con tante colpe per i centrocampisti granata che per tre volte si sono allineati ai quattro difensori schiacciandosi troppo nell’area a difesa di Gillet lasciando solo lo svizzero napoletano che tranquillamente ha tirato a botta sicura. Peccato perché sembrava essere la giornata dei bomber granata, prima Barreto che si sblocca ( con un gol alla Barreto) dopo un digiuno di oltre due anni, poi Jonathas che entrato in campo col piglio giusto batte con freddezza un rigore perfetto quando delicato per il pareggio, infine Meggiorini  segnando una rete di incredibile bellezza per come è stata costruita tutta in velocità. Un azione alla Ventura con la sfera partita da Gillet per Darmian che serviva sulla fascia destra Cerci il ‘ Magnifico’, piroetta su se stesso e l’ala granata lasciava sul posto  Zuniga partendo in veloce progressione. Un contropiede perfetto  poi un tocco a liberare in area il centravanti granata, in svantaggio di un paio di metri rispetto a Britos, che  ci credeva e mordeva facendo perdere il tempo al difensore azzurro, poi uno slalom in area scartando anche il portiere e il tiro da posizione  tutt’altro che facile a gonfiare la rete. Era il 79 minuto è il sogno di vincere la seconda partita consecutiva contro una ‘grande’ si stava avverando…peccato. Il Toro ha disputato una bella partita, l’ha giocata perché le partite le sa giocare poi certo il Napoli ha Cavani e quando si possiedono i fuoriclasse, perché di questo si tratta, non ci sono altre storie da raccontare se non quella di uscire dal campo sconfitti ma con l’onore delle armi. Ai fuoriclasse, e lo dice la stessa parola, talvolta basta la loro classe innata per far vincere la propria squadra anche senza allenamenti anche con fusi orari terribili da digerire. Oggi Cavani può essere considerato il miglior centravanti al mondo e come attaccante secondo solo al Messia di Barcellona. La squadra granata ha dimostrato il suo valore in campo ed è stata applaudita all’uscita dal campo da tutti i tifosi . Una prestazione di certo non perfetta ma  importante, bisogna  riconoscerlo. Molti si chiederanno: ma perché sul 3 a 2 il Toro non si è difeso, non ha iniziato a chiudersi, a fare catenaccio? Perché questa è una squadra che gioca, che non può snaturarsi, che non è capace di chiudersi ma che gioca al e il pallone fino alla fine, che non spreca palloni, che non li manda in tribuna, ed è un pregio di cui esserne orgogliosi. I nove punti dalla terz’ultima sono ancora un buon vantaggio per giocare tranquilli e sereni. Se è vero che il prossimo sabato i granata affronteranno in uno scontro diretto il Bologna è altrettanto vero che la Sampdoria giocherà contro il Palermo, che il Siena se la vedrà col Parma, che il Chievo giocherà a Udine , che l’Atalanta  giocherà a S.Siro contro l’Inter, che il Genoa giocherà a Napoli, che il Cagliari andrà a Catania. Tutti o quasi scontri difficili per le squadre che navigano nella parte destra della classifica ma il Toro ha dimostrato che dopo una sconfitta sa rialzarsi e sa fare risultato perché questa è una compagine compatta, che ha voglia di vincere e dimostrare ai suoi tifosi di meritare la maglia che indossa.    Gino Strippoli (foto M.Dreosti)