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Toro sconfitto con tre sberle dalla Lazio

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L' editoriale di Gino Strippoli / Questa volta la reazione granata dura solo 10 minuti per poi affondare

Questa volta la reazione granata al primo svantaggio non é bastato per salvare le penne. Eppure dopo l' entrata di Maxi Lopez il Toro si era destato dal torpore cui si era adattato e con un bella reazione aveva prima pareggiato con il centravanti argentino e poi aveva addirittura sfiorato il gol vittoria con una bella progressione di Belotti grazie ad un assolo che gli ha permesso di  superare in velocitá i suoi avversari sparando poi un bel tiro che deviato da un avversario e finito a fin di palo, deviazione per giunta non vista dagli arbitri. Son stati 10 minuti in cui il Toro ha fatto il Toro con la Lazio sorpresa da tanta verve granata. Poi però gli spazi con concessi ai biancocelesti hanno condannato i granata regalando prima un gol a Keita - lasciato completamente libero di mirare e tirare segnando un bel gol senza alcun ostacolo - poi un contropiede a destra con Anderson che ha fatto quello che ha voluto con la difesa granata sorpresa in velocità.

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Si potrebbe pensare che il Toro avrebbe meritato il pareggio, visto che la partita si é decisa solo negli ultimi minuti ed invece la Lazio ha meritato la vittoria per la condotta aggressiva avuta in gara per almeno 80 minuti. Poi certamente la mancanza di concretezza e i numerosi errori sotto porta hanno fatto sì che i granata chiudessero il primo tempo sul pareggio a reti inviolate, ma ogni volta che la Lazio affondava sulle fasce vere autostrade libere e veloci il Torino si é sempre trovato in difficoltà. Il Toro ha avuto nel primo tempo due vere occasioni su due tiri da fermo ma poi più nulla. Poco gioco e baricentro sempre molto basso che ha favorito gli assalti laziali.

Difficile capire cosa succede a questo Toro, se  pensiamo anche alla partita contro il Palermo vinta solo dopo 70 minuti in cui si era sotto di un gol. Ieri sera in campo il Toro aveva il trio Benassi, Lukic e Baselli. Quest' ultimo ieri ha perso malamente molti palloni  mentre i suoi compagni di reparto hanno retto qualcosa in più ma spesso hanno sempre abdicato rispetto alle geometrie di Biglia e company.

Mihajlovic ha poi cambiato Baselli con Molinaro e in quel momento il Toro si é ancora più schiacciato verso la propria area lasciando alla Lazio l'iniziativa. D'altronde il rientrante terzino non é di certo un mediano e sullo zero a zero é andato a rinforzare la difesa ma ha lasciato vuoto il centrocampo e in quel momento la Lazio ha trovato la via del gol. Attimo di smarrimento granata ma poi una riscossa fatta di volontà ma che purtroppo é durata quei famosi 10 minuti già descritti prima. Davvero troppo poco. Anche questa volta Iturbe al di là della punizione che ha portato al gol é stato fuori partita. Questo é un lontanissimo parente del giocatore da tutti ammirato a Verona. Belotti si é battuto come un vero Toro ma é stato sempre troppo solo fino all'arrivo di Maxi Lopez. Ma allora non sarebbe ora di far giocare un Toro a due punte vere, con Falque  dietro a svariare da destra a sinistra? Dico Falque perché anche ieri Ljajic é sembrato poco in partita, sempre nascosto, mai incisivo. In difesa si é sentita la mancanza di Zappacosta che ha nelle sue doti la velocità che ieri sarebbe servita infatti De Silvestri é sempre stato superato dai suoi avversari di fascia. Invece é davvero  un peccato che la reazione granata, comunque positiva anche se durata poco ai fini del risultato, arrivi sempre dopo essere passati in svantaggio buscando il gol. Il solito "leitmotiv" del Toro: ma non si può giocare con quella forza reattiva che il Torino produce quando é in svantaggio dall'inizio della partita?