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Toro: Se giocassimo a rugby…

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Un’altra buona prova del Toro, che senza meritarla porta a casa la quinta sconfitta nelle ultime sei giornate, la quarta consecutiva. Ancora una volta, rete subita nei minuti finali: la 21ª incassata dai granata nell’ultimo quarto...
Giacomo Zanetello

Un’altra buona prova del Toro, che senza meritarla porta a casa la quinta sconfitta nelle ultime sei giornate, la quarta consecutiva. Ancora una volta, rete subita nei minuti finali: la 21ª incassata dai granata nell’ultimo quarto d’ora, la 17ª negli ultimi 10 minuti di gioco. Pensate che delle ultime cinque sconfitte, quattro si sarebbero evitate se le gare fossero ipoteticamente terminate all’80° (solo contro la Roma sarebbe maturata comunque la sconfitta). Ma la storia non si scrive con i se e i ma, ed il fatto reale è che ora le cose si sono messe molto male, e la partita di mercoledì sarà decisiva.   NOVITA’ TATTICHE – Giampiero Ventura decide di impostare la partita in maniera diversa, coprendosi per poi ripartire sfruttando la rapidità di Cerci e Barreto, e si affida così per la prima volta in questa stagione dall’inizio del match alla difesa a 5. I granata concedono ovviamente qualche chance in più al Milan (21 tiri totali, 7 nello specchio), ma poche veramente pericolose. Il possesso palla è a favore dei rossoneri (58%), ma non certo una delle più alte percentuali fatte registrare dalla squadra di Allegri in questa stagione. Il Milan ha però costretto il Toro a restare arretrato, anche in fase di possesso, ed il dato della supremazia territoriale è nettamente in favore dei milanesi: il 74% dei palloni è stato giocato nella metà campo granata.   SPAZI CHIUSI – La partita è stata studiata molto bene da Ventura: il pallino del gioco è stato lasciato in mano alla squadra avversaria, che però ha faticato a trovare spazi: lo dimostra il fatto che due terzi delle conclusioni dei rossoneri (14 su 21) sia arrivato da fuori area. Appena sette quelle dall’interno dell’area di rigore, solo due in più del Torino.   BARRETO E CERCI – Con le due di domenica, sono 6 le grosse occasioni da rete sciupate da Paulo Vitor Barreto dal suo arrivo a Torino, appena due quelle convertite in gol. Una squadra come il Toro non può permettersi di sprecare palle gol così clamorose, perché non ne capitano molte come alle big ed è più facile venire poi castigati dall’avversaria di turno. Bene Alessio Cerci in veste di seconda punta: trova la conclusione tre volte, manda al tiro un compagno in tre occasioni. È lui il vero protagonista delle azioni offensive dei granata.   CURIOSITA’ – Mercoledì sfida importantissima contro il Genoa, che potrebbe valere la quasi matematica salvezza, o compromettere non poco il raggiungimento dell’obiettivo. Per gli amanti delle curiosità statistiche, ricordo che questo è il secondo confronto in Serie A tra Ventura e Ballardini: il primo un Bari-Lazio 2-0 del 25 ottobre 2009. A segno nell’occasione Barreto e Meggiorini, quest’ultimo autore del suo primo gol in Serie A. Speriamo sia di buon auspicio.   Giacomo Zanetello – Dati forniti da Opta – www.optasports.it