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Matematica alla mano, è un buon inizio di stagione quello che sta vivendo il Torino. Dal ritorno in serie A del 2011/2012, infatti i granata avevano raccolto soltanto in un'occasione più dei 12 punti che hanno guadagnato fin ora (in 7 giornate) i ragazzi di Mihajlovic. 3 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta: questo il ruolino di marcia fin qui. Certo, i rimpianti non mancano perchè il bottino, arrivati alla sosta di ottobre, avrebbe potuto/dovuto essere ancora migliore. Il calendario non era proibitivo, ma la dura sconfitta dell'Alianz Stadium e il pareggio casalingo contro il Verona bruciano ancora.
Se contro la Juventus, più che la sconfitta a bruciare è il sonoro 4-0 rimediato, contro la squadra di Pecchia la storia è ben diversa. Dopo essere stato in vantaggio 2-0 per più di 80', infatti, il Torino si è fatto rimontare in maniera clamorosa da una squadra sulla carta meno attrezzata. Nonostante i rimpianti però, per trovare un risultato migliore bisogna tornare al campionato 2015/2016 quando, i granata di Ventura conquistarono 13 punti nelle prime 7 giornate, subendo però uno stop alla settima di campionato, in casa del Carpi. Precedentemente c’erano state le vittorie con Frosinone, Fiorentina, Sampdoria e Palermo, unitamente un altro pareggio per 2-2 contro il Verona.
Un inizio incoraggiante che ha fatto però seguito a una stagione deludente, terminata tra le critiche con il 12° posto e l'addio di Giampiero Ventura. Un dato incoraggiante però c'è. Lo scorso campionato infatti, il primo con Sinisa Mihajlovic in panchina, i punti raccolti nelle prime 7 giornate furono 11. Uno in meno rispetto ad oggi. C'è però una variabile importante da considerare: il calendario. Rispetto a quest'anno infatti, i granata a questo punto della stagione avevano già affrontato Milan, Fiorentina e Roma, ottenendo 6 punti con le ultime due. Oltre a queste, una bella 'manita' rifilata al Bologna alla seconda giornata (5-1), ma anche la sconfitta di Bergamo con l’Atalanta e i pareggi contro Empoli e Pescara, che a fine campionato sarebbero retrocesse.
Anche lo scorso anno l'obiettivo era raggiungere l'Europa. Non fu così. Ora però, la banda di Mihajlovic ha le carte in regola per centrare, tramite una maggiore continuità, ciò che l'anno scorso fu soltanto un utopia. Per ora, i punti in più rispetto alla scorsa stagione sono esigui: soltanto uno, con l'aggravante calendario. L'unica 'big' affrontata fin qui dal Torino è infatti la Juventus, e il risultato è stato tutt'altro che incoraggiante. La partenza però rimane piuttosto soddisfacente e, se i granata dovessero mantenere la media di 1,7 punti a partita, si ritroverebbero a fine anno con 65 punti. Ben 8 in più di quelli che portarono il Toro in Europa nel 2013/2014 e 2 in più del Milan che occupò l'ultima casella disponibile per l'Europa League lo sorso anno.
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