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Toro, serve una rivoluzione tattica

Federico Danesi
Ancora una volta Giampiero Ventura è stato battuto proprio in quello che dovrebbe essere uno dei suoi punti di forza, la tattica. Perché a furia di giocare sempre nello stesso modo, con poche varianti, diventi prevedibile e noi...

Ancora una volta Giampiero Ventura è stato battuto proprio in quello che dovrebbe essere uno dei suoi punti di forza, la tattica. Perché a furia di giocare sempre nello stesso modo, con poche varianti, diventi prevedibile e noi l’abbiamo sottolineato anche più volte su questo sito.

 

Lo avremmo detto anche se fosse finita 0-0 (il caso Jonathas esula dalla tattica…), perché quella che doveva essere la forza di questo Toro si sta dimostrando un suo limite. Ossia nil fatto di non sapere adattarsi al gioco delle avversarie, perché se sei il Barcellona o il Bayern te lo puoi permettere, se vesti di granata di questi tempi molto meno. Così, ben sapendo con largo anticipo che Conte sarebbe sceso in campo con un centrocampo  a dir poco foltissimo, Ventura non ha cambiato, nemmeno rispetto all’andata in cui pure la Juventus aveva due punte vere.

 

Meggiorini a fare il mediano, nonostante il Pirlo di questi tempi si marchi quasi da solo, ma soprattutto Gazzi e Basha lasciati a dover tamponare di continuo, soprattutto sugli inserimenti dei centrocampisti juventini. Fatale che a 5’ dalla fine l’albanese fosse stanco e si sia perso Vidal. Fatale alla lunga e con un campo così pesante che davanti non si creasse nulla, con Cerci imbragato tra Chiellini e Asamoah mentre sull’altra fascia Santana approfittando delle sgroppate offensive di Lichsteiner ha goduto di maggiori spazi e se li è presi tutti. Ma complessivamente il Toro non ha mai saputo creare superiorità numerica e soprattutto la manovra si è fatta farraginosa. Difficile, complici le assenze che ci saranno a Milano, attendersi uno schieramento diverso anche se il rientro di Brighi potrebbe far pensare ad una mediana a tre  e soli due esterni più una punta in avanti.

 

Federico Danesi(foto M.Dreosti)