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Toro, serve una svolta in attacco: i numeri sono da retrocessione
"Penso che in questo momento quello che ci manca, anche nelle amichevoli e in Coppa, è che i nostri attaccanti rendono poco. Dietro abbiamo solidità, muoviamo anche abbastanza bene la palla. In tutte le partite fatte ci è mancato l'attacco". Queste sono parole che Ivan Juric disse nel postpartita di Torino-Cagliari, esordio in campionato dei granata, terminato 0-0 nel caldo torrido agostano dell'Olimpico-Grande Torino. A fine mercato arrivò Duvan Zapata. L'apporto del colombiano, che ha segnato 5 reti, è stato importante: è lui il capocannoniere del Toro. Ciononostante, l'andamento della squadra sottoporta rimane allarmante: solo Empoli (11) e Salernitana (17) hanno fatto meno meno gol dei granata (18).
Se è vero che il Toro ha fatto 10 clean sheet (solo l'Inter ha fatto meglio) ed ha una delle difese migliori del campionato, pur avendo perso uno dei suoi migliori interpreti, Perr Schuurs, è altrettanto vero che i granata per 9 match (quasi la metà del totale) non hanno segnato. Inoltre, per ben 14 volte su 20 il Toro ha finito il primo tempo sullo 0-0 e i risultati dei sostituti sono ancora peggiori di quelli dei titolari. "Per vincere le gare ci aspettiamo qualcosina in più dalla panchina per fare ancora un passo in avanti", ha detto Juric dopo il pareggio di Marassi. Il Torino (con due gol) è terzultimo nella speciale classifica delle squadre con più reti con giocatori entrati dalla panchina, solo Salernitana (1) e Sassuolo (0) hanno fatto peggio. Pellegri, Karamoh e Seck sono, infatti, ancora a quota zero. Solo Radonjic, ad inizio stagione, era riuscito ad essere determinante con qualche giocata di classe: il gol nella partita d'andata con il Genoa è da cineteca. Poi, è mancata la continuità e si è ritrovato ai margini. Il rischio più grosso di questa situazione può essere quello di perdere punti preziosi nei finali gara, proprio come è accaduto a Firenze nell'ultimo match del 2023.
Nel girone di ritorno dell'anno scorso Sanabria fu decisivo: arrivarono 11 gol e trascinò i suoi nella lotta europea. Quest'anno sono solo tre le reti all'attivo, è vero che attualmente gioca più arretrato, con l'arrivo di Zapata, nel nuovo ruolo da rifinitore, ma i gol del paraguayano servono. Però, la colpa non è sicuramente solo degli attaccanti perché i granata sono 14esimi per occasioni da gol create e ultimi per passaggi filtranti effettuati. Solo il dato dei cross è positivo: il Toro è quarto. Bisogna, quindi, cercare di andare a rete anche con passaggi tra le linee che mettano in crisi le difese più serrate (contro le "piccole" sono arrivati ben quattro 0-0 con Cagliari, Verona, Frosinone e Genoa), quel lavoro che facevano Praet o Pobega il primo anno di Juric. Se non si costruisce, se il pallone fatica a superare la trequarti avversaria è difficile andare a tirare in porta. Solo così si possono spiegare il penultimo posto nel conteggio totale dei tiri e il quartultimo di quelli verso la porta. È necessario che i centrocampisti, come Ilic, Ricci e Vlasic, mostrino personalità e tentino le imbucate. "Noi dobbiamo fare i clean sheet per dare una mano agli attaccanti e portare a casa il risultato", così Vanja dopo la sconfitta di Firenze. Questo può essere l'augurio da fare a questa squadra nel girone di ritorno: mantenere la continuità in difesa e compiere un'inversione di rotta nella costruzione della manovra offensiva.
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