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Toro, serve una vittoria per scacciare le nuvole nere

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Tredicesima giornata di campionato, verso una vittoria scaccia crisi!

Eh si, perché il Torino di Giampiero Ventura, se vuole allontanare i nuvoloni neri che stanno dirigendosi verso l'armata granata, dovrà necessariamente fare bottino pieno contro il Catania. Qualsiasi altro risultato che non sia la vittoria porterebbe il Toro-veliero e il suo timoniere verso tempeste e mare in burrasca, e si sa bene che poi diventerebbe dura uscirne salvi. La squadra ha già dimostrato in questo campionato di sapersela giocare contro chiunque senza mai farsi travolgere. Infatti, al di là del derby e della partita contro il Napoli, Cerci e company mai hanno subito più del dovuto  - eccezion fatta per quei famosi 15 minuti finali di ogni partita dove una strana trance agonistica li ha sempre colti impreparati -: e' successo a Cagliari, contro il Milan, contro l'Inter, contro il Livorno, contro la Sampdoria. Calcolando, nella peggior ipotesi il Torino oggi dovrebbe avere (senza quelle scempiaggini di concentrazione) almeno 21 punti che vorrebbe dire settimo posto in classifica. Per ciò che la squadra ha espresso per almeno 75 minuti di ogni partita questi punti sarebbero meritati, peccato che le partire durino 90 minuti.

Contro un rigenerato Catania, grazie alla cura De Canio, il Torino ha l'obbligo della vittoria a tutti i costi. Sarà vietato sbagliare, come inammissibile sarà ogni amnesia difensiva. Ogni reparto dovrà essere al massimo della concentrazione non per 90' minuti, ma per 100 minuti. Docce comprese!La situazione degli isolani dal punto di vista dell'organico da molte chance ai granata, infatti se da una parte i catanesi possono sorridere con i recuperi di Jaroslav Plasil e di Pablo Barrientos, dall'altra è allarme rosso per il possibile forfait di Mariano Itzo per problemi di natura muscolare. Inoltre, sono confermate le assenze per infortunio di Bellusci, Bergessio, Boateng con Spolli e Monzon al rientro ma non del tutto a posto fisicamente. Almiron, come sappiamo, ha alzato bandiera bianca e non sarà della partita. Come sarà schierato il Torino? Di certo con il recupero di Barreto, il mister granata avrà molte alternative in avanti, tant'è che potrebbe essere tentato dallo schierare un Toro a trazione anteriore con una linea d'attacco formata da Immobile, lo stesso brasiliano e Cerci. I tre attaccanti hanno nella velocità e nei fraseggi corti una caratteristica comune che potrebbe portare notevoli vantaggi nella ricerca del gol. Inoltre Barreto non ha ancora gonfiato la rete e per la regola dei numeri contro il Catania potrebbe toccare a lui far esultare i tifosi granata. In questo momento sia Immobile che Cerci stanno attraversando un ottimo momento di forma e i due hanno collezionato rispettivamente 4 e 8 gol tenendo presente che Alessio ha coronato sin'ora la sua perfomance di goleador grazie anche a 4 rigori. Proprio per questo motivo va rilevata fino adesso l'ottima stagione di Ciro Immobile che ha quasi stabilito il suo record di gol realizzato nel suo primo campionato in serie A con il Genoa. A coprire le spalle della linea d'attacco granata un centrocampo robusto formato da Vives perno centrale affiancato a sinistra da Gazzi e a destra da Brighi o Basha, mentre in difesa potremmo vedere una linea a quattro formata da D'Ambrosio a sinistra, Bovo e Glik centrali e a sinistra Darmian. Un sistema di gioco che vedrebbe D'Ambrosio, nella fase di attacco granata, spostarsi in avanti sostenendo il centrocampo sulla fascia mentre la difesa passerebbe a tre. Per Moretti, fin'ora senza ombra di dubbio, uno dei migliori granata potrebbe prospettarsi una panchina 'riposante'.

Ma Ventura ha davvero mai quanto oggi la possibilità di scegliere uomini e sistema di gioco, visto che gli unici assenti sono i lungodegenti Larrondo e Rodriguez. Anche l'ipotesi Pasquale a sinsitra e D'Ambrosio a destra con i soli Bovo e Glik centrali non è da escludere, anche se una linea difensiva del genere sembrerebbe davvero troppo morbida. Ormai mancano poche ore al fischio dell'arbitro; solo in quel momento scopriremo le carte da gioco del mister granata e solo dopo i 90 minuti sapremo se tali scelte avranno condotto il Toro alla vittoria.