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Toro, si intravede un progetto

Roberto Maccario

Le conferme di Ventura, Longo, Bava e Petrachi rappresentano segnali importanti in chiave futura: questo è un Torino che sa programmare

"Sbagliando si impara. Si tratta di un vecchio detto spesso smentito dai fatti e dalla storia ma, in questo caso, per il Torino FC e per il suo presidente Urbano Cairo, sembra essersi rivelato assai veritiero.

"Durante i primi difficili anni della sua gestione l'editore alessandrino si è infatti spesso fatto prendere dalla fretta e dalla voglia di avere risultati immediati, ottenendo invece come conseguenza stagioni assai deludenti, in cui giocatori e allenatori si susseguivano continuamente senza alcun successo in un vertiginoso e infruttuoso tourbillon e in cui le giovanili erano al loro minimo storico, con la Primavera quasi regolarmente assente dai palcoscenici più importanti.

"La parola ''programmazione" sembrava non essere contemplata dal vocabolario della società granata, i soldi venivano buttati e i direttori sportivi continuavano, anche loro, a cambiare, promettendo fantomatici progetti poi regolarmente falliti o mai nemmeno iniziati.

"Ora, invece, le cose sembrano (anche se la cautela è sempre d'obbligo quando si parla di Toro) essere finalmente cambiate.

"E i fatti, sono sempre loro a contare davvero, lo dimostrano: dopo l'ultima ottima annata, un'annata che ha riportato il Toro in Europa dopo vent'anni, che ha quasi riportato la Primavera al titolo italiano dopo stagioni di assoluto anonimato e che ha regalato lo scudetto nella categoria Berretti, il Torino ha deciso di blindarne gli artefici.

"Mister Ventura ha rinnovato per altre due stagioni, così come il responsabile del settore giovanile Massimo Bava, grande conoscitore del calcio piemontese e non solo, mentre Moreno Longo, autentico condottiero della Primavera, è stato convinto a rinunciare alle lusinghe del mondo professionistico e a rimanere, con un accordo scritto che lo lega alla sua squadra del cuore fino al 2017 e con una possibile finestra sulla prima squadra.

"A tutto ciò si unisce la quinta stagione e mezza da ds per Gianluca Petrachi, l'uomo a cui Cairo si è legato a filo doppio e a cui ha dato totale fiducia, venendo ricambiato, dopo un inizio difficile, nei risultati: si tratta quasi di un record in questi sciagurati tempi, non solo per il Torino ma per l'intero panorama calcistico italiano.

"Dietro a questa serie di elementi non è arduo intravedere un progetto, o almeno la volontà di portare avanti un disegno ben preciso: che alla fine i conti tornino o meno, è già qualcosa.