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Salvatore di nome e di fatto: lo abbiamo scritto spesso, sempre con cognizione, dell'estremo difensore dei granata e della Nazionale Salvatore Sirigu. Il portiere sardo si sta confermando sempre più elemento essenziale per i granata grazie alle sue uscite puntuali e la sua prontezza di riflessi, oltre alla naturale attitudine a parare i tiri dagli 11 metri.
PUNTI - Sempre sul pezzo, Sirigu ha anche contribuito a far rendere il massimo dai granata in alcune gare importanti; se volessimo quantificare in punti in classifica guadagnati le sue prestazioni tra i pali, essi sarebbero 4. Quest'anno è stato più di altre volte provvidenziale, in ordine cronologico, in Inter-Torino 2-2 del 26 agosto, dove nei minuti finali di recupero tolse dall’incrocio un siluro di Perisic, blindando il pareggio; in Torino-Fiorentina 1-1 del 27 ottobre, quando al 79' compì un doppio -miracoloso- intervento prima su Mirallas e poi su Chiesa; ed in ultimo ieri in occasione del rigore di De Paul, respinto. Sirigu è un portiere che porta diversi punti a campionato, dunque, mentre limita al minimo le sbavature: non si segnalano errori decisivi da parte sua. Continuità ad alto livello che non teme concorrenza in Italia.
PARARIGORI - Come già raccontato ieri, il portiere nativo di Nuoro ha parato 5 degli ultimi 7 rigori che gli sono stati tirati in campionato. Tre nella scorsa edizione della Serie A (nella quale è risultato il miglior portiere in assoluto in questa categoria) e due nell'attuale campionato. Sirigu ha già negato la gioia del goal dal dischetto a Pulgar, Veretout, Luis Alberto, Quagliarella e, in ultimo, De Paul. Proprio a proposito del rigore parato al giocatore udinese, c'è da segnalare una piccola curiosità: mentre De Paul prendeva la rincorsa, Alex Berenguer - piazzato proprio dietro di lui - ha indicato a Sirigu la direzione giusta in cui tuffarsi. In quale misura sia "merito" dello spagnolo la neutralizzazione del rigore lo sanno solo i diretti protagonisti. In ogni caso, Sirigu - arrivato due anni fa a parametro zero e protagonista la scorsa estate di un rinnovo sino al 2022 - è l'angelo custode del Toro, e Mazzarri e compagni ne sono pienamente consapevoli.
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