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E' solo questione di mentalità. E, in particolare, è questione di aggressività e tenacia. Ma non fretta. Naturalmente queste considerazioni...
di Valentino Della Casa
"E' solo questione di mentalità. E, in particolare, è questione di aggressività e tenacia. Ma non fretta. Naturalmente queste considerazioni non ce le siamo inventate, non sono spuntate dal nulla: sono frutto di analisi di giornalisti, ma soprattutto del mister nei confronti di una squadra, quella del Torino di Urbano Cairo, che da un mero aspetto tecnico e qualitativo della rosa non ha rivali in questa serie B.
"Non ha nemmeno da temere (almeno fino ad adesso) quella Reggina, battuta e dominata venerdì scorso, che a detta di molti era considerata la big del campionato, pronta a spartirsi i primi posti proprio contro i granata piemontesi.
"Tuttavia il Toro è terzo. Non sarebbe in A, se i giochi dovessero finire adesso, ma si dovrebbe giocare la promozione con altre 3 squadre, nei terribili play off (che i tifosi conoscono bene, avendo già assaggiato la terribile tensione di quei 360 minuti carichi di agonismo, dove la squadra si gioca tutta la stagione).
"Dunque non sbaglia il presidente Cairo a parlare di “temperamento” (parola particolarmente gettonata, ultimamente), dunque non sbaglia Colantuono a predicare calma. L'unica questione è: troppa calma non porta all'autolesionismo? È giusto dire che i conti si fanno alla fine, ma per avere conti positivi, bisogna iniziare bene, dall'inizio.
"E il Toro è partito discretamente bene, non eccezionalmente, ma il futuro sembra promettere ottimi risultati. L'importante è agire con calma, senza dimenticare però che il troppo, alla fine, stroppia.
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