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Se quest’oggi il Toro dovesse uscire sconfitto dall’Olimpico di Torino contro la Lazio anche quel pò di bellezza calcistica fatta vedere nelle prime giornate andrebbe a finire in un dimenticatoio infinito. Non è tanto la posizione in classifica, per adesso, che preoccuperebbe visti gli scontri diretti e indiretti che coinvolgono le squadre che stanno sotto i granata ma piuttosto il vedere squadre come Bologna, Empoli e Chievo davanti . Inoltre un ennesima sconfitta potrebbe iniziare a far scricchiolare la certezza di serie A visto che squadre come Genoa, Frosinone, Sampdoria nel giro di qualche giornata potrebbero avvicinarsi se non superare il Toro.
Per adesso non c’è da preoccuparsi ma la storia del calcio insegna che quando si inizia a inanellare risultati negativi il pericolo è che la squadra in questione perda ancor più fiducia e inizi a sprofondare in un vortice in cui è poi difficile rialzarsi. Poi a nulla valgono le parole che dopo ogni sconfitta si ripetono a iosa dai giocatori: sicuramente ci riprenderemo, la squadra c’è , siamo fiduciosi etc.
Le parole devono poi essere seguite dai fatti in campo e spesso poi non è così. Questa è la storia del calcio che ha visto molte squadre protagoniste della massima serie.
Il Toro di oggi non può permettersi e non deve finire in questo viale del tramonto ma anzi dare una spinta di orgoglio al suo campionato e finirlo alla grande per i suoi tifosi e per se stesso.
Il vivere la troppa tranquillità di una classifica che per adesso è affatto pericolosa e non vede di certo la squadra granata rivolta verso il baratro della serie inferiore può essere un azzardo a sedersi e non tirare quel qualcosa in più in campo.
Oggi come oggi il Toro dovrebbe invece giocare come se vivesse quel pericolo andando in campo con il coltello tra i denti, con la grinta di chi non vuole vendere l’anima al diavolo, magari giocando, paradossalmente, anche male ma facendo risultato.
Sicuramente quando queste cose non si vedono sta all’allenatore motivare i giocatori ed è sicuramente compito di Giampiero Ventura quello di scaldare gli animi dei propri uomini.
La classifica è corta e visti gli incontri che dovranno sostenere Empoli e Chievo consentirebbe ai granata di fare qualche passo in avanti ma soprattutto darebbe quello slancio di fiducia per portare a termine il campionato in maniera almeno dignitosa.
I tifosi vogliono che il Toro ritrovi presto la sua identità e solo una vittoria può far ritrovare un minimo di entusiasmo tra i sostenitori granata. Eh si perché il calcio è fatto si dalle squadre di calcio ma anche dai tifosi, senza tifosi non ci sarebbe calcio, e i tifosi sono i primi che devono essere soddisfatti, perché l’amore viscerale che n tifoso ha per la sua squadra, per il suo Toro, non conosce il tempo di una o due stagioni ma è storico e tramandato da nonno a padre e figlio, quindi infinito.
Forza ragazzi granata, forza Baselli, Benassi, Belotti, Immobile, Glik, etc. Metteteci l’orgoglio personale di chi veste la maglia granata andate in campo a vincere con grinta e coraggio.
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