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Il ritorno in casa, con il ritorno di Bianchi, sarà anche il ritorno alla vittoria e il ritorno dell'Olimpico al ruolo di fortino granata? Le domande sono retoriche, dacché il Torino non ha alternative: nessuna risposta che non...
Il ritorno in casa, con il ritorno di Bianchi, sarà anche il ritorno alla vittoria e il ritorno dell'Olimpico al ruolo di fortino granata? Le domande sono retoriche, dacché il Torino non ha alternative: nessuna risposta che non sia “sì” può infatti essere accettata. La pena non sarebbe tanto il rischio di essere scavalcati in classifica: la peggiore delle ipotesi sarebbe quella di trovarsi ad un virtuale terzo posto, appaiati all'Hellas, con tutte le possibilità intatte di centrare le prime due piazze finali.La pena sarebbe quella di entrare in una crisi mentale, se non ambientale, che a questo punto della stagione può essere deleteria; dopo il vero e proprio choc patito fra le mura amiche contro i veronesi, e dopo l'altra -diversa, ma non meno sconvolgente- orrenda partita di Castellammare, gli uomini di Ventura potrebbero iniziare a dubitare della propria forza, se non battessero oggi il Gubbio, la peggior squadra da trasferta (zero vittorie, 4 pari e 11 ko) dell'intera categoria.Per riuscirci, oggi il Toro incerottato si riaffida al proprio capitano. La scelta degli esterni, da parte di Ventura, é coerente con la scelta di puntare su Bianchi (foto N.Campo), anche se é un mezzo passo indietro nelle granitiche convinzioni del tecnico genovese: Surraco e -si spera- Guberti sono quei giocatori adatti a rifornire di cross il numero 9, sfruttandone in tal modo l'arma migliore, secondo un tipo di gioco che é il più vecchio e sicuro del calcio ma che finora il mister aveva rigettato.Buon per Bianchi, e buon per il Toro, se tutti sapranno fare il proprio dovere. Intanto, la difesa dovrà dimostrare di saper non scricchiolare anche se ha il fiato corto: D'Ambrosio e Parisi non stanno bene, e Ventura potrebbe dover fare a meno di entrambi (sarebbero stati la sua prima scelta odierna), mentre Di Cesare é fuori causa.I granata, senza Stevanovic, avranno però dalla loro un pubblico maturo che non ha neppure pensato ad abbandonarli dopo le ultime due brutture viste in campo: si pensi all'applauso post Toro-Hellas. Sono questi gli elementi che possono far sperare Cairo, per il finale di campionato: una panchina ed una tifoseria che gli altri non hanno.
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