"Una questione di qualità dei giocatori". Così, in modo molto chiaro e deciso, Ivan Juric ha spiegato gli alti e bassi della sua squadra nel presentare la gara contro la Sampdoria. Il Toro, reduce da ottime vittorie contro Udinese e Milan, è caduto in rimonta sul campo del Bologna in quella che - almeno sulla carta - era la partita più facile delle ultime tre affrontate. Un passo indietro netto rispetto alle precedenti uscite in cui i granata avevano mostrato ottime cose contro avversari di valore.
IL TEMA
Juric e una comunicazione inusuale: “Il problema? La qualità dei giocatori”
Nessun problema di motivazioni: "Ragazzi splendidi"
—Gli uomini di Juric hanno invece steccato in quello che si poteva definire l'esame di maturità, quella partita che avrebbe dovuto dare continuità alle precedenti vittorie. Così non è stato e il tecnico ritiene che non si tratti affatto di una mancanza di motivazioni, dettata magari dall'affrontare una squadra che sulla carta appare maggiormente alla portata. "I ragazzi sono splendidi, hanno una volontà pazzesca e c'è sintonia. Non penso sia mai successo da quando sono di aver visto una partita giocata in modo svogliato o senza motivazioni" ha messo subito in chiaro Juric, chiudendo sul nascere ogni possibile accenno a cali dettati da simili problemi.
Un problema di qualità della rosa
—Il tecnico ha quindi ulteriormente ribadito come le difficoltà della sua squadra derivino dalla mancanza di qualità dei giocatori a sua disposizione, chiamati a spingersi oltre i propri limiti per ottenere risultati importanti. "Ma ci sono momenti in cui non riescono ad esprimersi oltre i loro limiti e allora faticano. Spesso andiamo oltre i nostri limiti, ma appena caliamo del 10% arrivano i problemi: è la realtà dei fatti". Un analisi molto dura quella del tecnico, che ancora una volta ha voluto sottolineare in conferenza i difetti della squadra a sua disposizione. A detta del tecnico il rendimento altalenante della squadra è dunque dovuto al livello qualitativo della rosa, chiamata ad alzare il livello oltre i propri limiti per fare risultato.
Lo stile comunicativo di Juric
—Un registro inusuale per un allenatore, che nella comunicazione si è spesso mostrato diverso rispetto alla quasi totalità dei suoi colleghi. Poche frasi fatte, poche parole di circostanza: Juric ha ha abituato a dire sempre quello che pensa, lasciandosi talvolta trasportare dagli umori del momento come accaduto ad esempio dopo il derby. Quelli del tecnico potrebbero sembrare commenti denigratori nei confronti dei suoi giocatori, spesso sminuiti. Già alla vigilia di Bologna Juric aveva indicato in Pellegri l'unico giocatore con le potenzialità per puntare al top, escludendo altri elementi della rosa. In ogni caso il registro comunicativo adottato dal tecnico non ha fin qui mostrato alcuna conseguenza nella squadra, che conosce il suo allenatore ed ha sempre guardato al lavoro da svolgere sul campo, nonostante il passo falso di Bologna. La palla passerà ora al campo: spetterà alla squadra dimostrare le proprie qualità.
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