toro

Toro, troppe scommesse sul mercato

Federico Danesi
Una scommessa vera e propria. Questo rischia di trasformarsi una volta di più il mercato del Toro almeno in questa prima fase. Perchè fino a quando non incasserà cifre pesanti, quelle che deriveranno dalle cessioni di Ogbonna...

Una scommessa vera e propria. Questo rischia di trasformarsi una volta di più il mercato del Toro almeno in questa prima fase. Perchè fino a quando non incasserà cifre pesanti, quelle che deriveranno dalle cessioni di Ogbonna e Cerci, come al soluto la società punterà sul low cost con tutti i rischi che ne derivano.

 

BOVO ACCIACCATO - Prendete Cesare Bovo, come un anno fa di nuovo pronto a fare le valigie per tornare in granata come nel 2007. Al di là di un ingaggio notevole, almeno per le casse granata, visto che viaggia sui 600 mila euro a stagione, il romano ha una pervicace facilità all'infortunio: nella passata stagione è rimasto fuori sei mesi per un problema al ginocchio, in quealla chiusa da poco è rimasto fuori in tre occasioni diverse sempre per infortunio saltando almeno una decina di gare tanto da chiudere con 13 presenze complessive. Il suo manager, Franco Zavaglia, è lo stesso di Ferronetti (oltre che di Schelotto) e nell'estate del 2012 sappiamo tutti come andò a finire con l'ex Udinese.

 

MANTOVANI ROTTO - Prendete ancora Andrea Mantovani, sul cui possibile riattaccamento alla maglia che è stata quella della sua gioventù nessuno discute. Però a novembre gli sono partiti i legamernti del ginocchio ed è rimasto fermo sino all'ultima di campionato. In più anche lui prende 700 mila euro che nella politica improntata all'austerity del nuovo corso non sono certamente bruscolini.

 

TRAORE' FANTASMA - E poi metteteci pure Traorè, una delle possibili pedine di scambio nell'affare Cerci-Milan. Al di là di uno stipendio fuori portata, 1,2 milioni a stagione, in questa stagione è stato fermo quasi due mesi per infortunio e complessivamente ha visto il campo nove volte, sette delle quali in campionato. Ecco, tutto serve a Ventura tranne che giocatori usurati o a mezzo servizio. Scommesse, appunto, che il Toro non può permettersi di perdere.Federico Danesi