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Toro, ultima chiamata contro il Parma

Gino Strippoli

L’Analisi di Gino Strippoli / I granata oggi devono vincere per non sprofondare nel baratro profondo

Nessuno avrebbe mai immaginato ad inizio campionato che il Toro alla 25° giornata di campionato si trovasse invischiato nella lotta per non retrocedere. I ‘mea culpa’ sono tanti e molti e tutti della Società che ha mal gestito l’organico per la stagione pensando che il record dello scorso anno potesse bastare per affrontare anche questa stagione, con il solo Verdi a fare da ciliegia della torta. Già ma quale torta? Sin dallo scorso anno - nonostante il bel campionato - i difetti che i granata avevano soprattutto in mezzo al campo erano evidenti, ma erano in qualche modo coperti dai risultati che arrivavano, e parlo di risultati e non di prestazioni, già perché quelle erano anche discutibili la scorsa annata. Oggi tutti quei difetti sono usciti fuori come un'onda gigantesca perché i risultati non sono arrivati e le prestazioni sono peggiorate, con in più un organico numericamente e tecnicamente insufficiente. Più volte è stato detto che a questo Toro mancavano rinforzi a centrocampo. Difficile capire come può una Società di calcio acquistare in tre stagioni tre giocatori spendendo sempre ogni volta di più rispetto al passato (considerati i tre acquisti più costosi di Cairo) quasi 50 milioni di euro per Niang, Zaza e Verdi, per un fallimento tanto evidente che è conseguente ad una disfatta vera e propria, tecnica, sportiva e economica.

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Questa premessa è sempre doveroso farla per capire il perché il Toro è entrato in questo imbuto senza fine che potrebbe portare alla retrocessione, ed il pericolo c’è! Oltretutto anche in caso - e ce lo si augura - di salvezza sarebbe comunque una sconfitta sportiva per il Torino, oltre al danno economico visto il deprezzamento che avrebbero i giocatori. Già adesso si parla di Belotti al Napoli e Sirigu al Milan, di Izzo e Nkoulou pronti a fare le valigie direzione Roma. Ecco perché la partita di oggi contro il Parma riveste per i granata un'ultima chiamata alla vittoria. Tre punti servirebbero per dare ossigeno ad una squadra malata ma ancora non terminale, una compagine che ha bisogno di vincere per allontanare le nubi nere di una caduta libera che porterebbe conseguenze catastrofiche. Non basta un pareggio, oggi serve la vittoria, ma occhio, la sfida contro il Parma è più pericolosa di quella fatta contro il Milan. La squadra emiliana è una tra le più in forma ed è la sorpresa del campionato insieme al Verona. Gioca di contropiede e le sue ripartenze sono sempre ficcanti. Al riguardo ci si aspetta un Toro che a centrocampo si collochi con almeno tre mediani per cercare di non farsi dominare a centrocampo ma soprattutto in fase di costruzione di gioco, come vuole Longo, di avere sempre una giusta copertura per evitare il Gervihno-show, che ha già fatto tanto male in passato. L’alternativa sarebbe quella di schierare una difesa a 4 uomini che porrebbero essere Izzo, Nkoulou, Lyanco e Bremer con a centrocampo Ansaldi, Rincon, Lukic e De Silvestri. Scelte condizionate anche dalla condizione dei giocatori, visto che Baselli arriva da un lungo infortunio e Ola Aina si è allenato a parte per via di un fastidio muscolare. In avanti se il Toro vuole vincere deve iniziare a tirare in porta, sia con i suoi attaccanti che con i suoi mediani. Belotti e Zaza insieme? Può essere una soluzione sebbene ci si deve ricordare che sono due centravanti veri e Zaza come seconda punta non sembra essere funzionale. E’ un Toro davvero nelle mani di Moreno Longo, un uomo coraggioso già solo per l’amore che ci ha messo nel prendere una squadra già alla deriva e che adesso sta tentando di rimettere nel giusto galleggiamento.