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Toro, ultimo quarto d’ora fatale anche a Napoli: è la quinta volta in otto gare

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I granata hanno la terza miglior difesa del campionato, ma 5 gol su 8 sono stati subiti dal 75' in avanti

Alberto Giulini

La beffa, ancora una volta, è arrivata nel finale. Perché subire gol nell'ultimo quarto d'ora di gioco sta diventando una brutta abitudine per il Toro: sono già sette i punti sfumati dal 75' in avanti, tantissimi per essere solamente all'ottava giornata di campionato. Ed a questo punto diventa difficilissimo sostenere che si possa trattare solamente di sfortuna e casualità.

NEL FINALE - Da questo punto di vista ci sono due dati emblematici. Degli 8 gol subiti finora in campionato, il Toro ne ha subiti addirittura 5 nell'ultimo quarto d'ora di gioco. I granata hanno quindi ritrovato una buona solidità (solo Napoli e Milan hanno subito meno reti), ma gli ultimi 15' si stanno rivelando il tallone d'achille di una fase difensiva per il resto pressoché impeccabile. Per trovare un gol subito nei primi 75' di gioco bisogna infatti tornare indietro fino al 28 agosto, a quella trasferta di Firenze che rappresenta l'unica prestazione negativa in campionato. Dopo le prime due giornate, nessuno è riuscito a segnare al Toro prima dell'ultimo quarto d'ora di gioco. Ma subire gol nel finale sta diventando un problema da risolvere al più preste per il Toro, che in questo modo ha già compromesso le gare contro Atalanta, Lazio, Venezia, Juventus e Napoli.

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TRA ASSENZE E SCORIE - Pesano sicuramente le numerose assenze importanti che ormai da alcune settimane stanno limitando le scelte di Juric. Con il passare dei minuti un calo di lucidità è fisiologico e non poter disporre di giocatori come Pjaca e Praet - giusto per citare due esempi di giocatori con maggiore qualità - è un problema non da poco per il tecnico. A questo si aggiungono alcuni errori individuali anche grossolani che hanno macchiato partite in cui il lavoro della difesa era stato pressoché impeccabile. E nel caso di ieri si è aggiunta anche una buona dose di sfortuna, perché il gol di Osimhen nasce da un rimpallo fortuito in area. Ma ora servirà un passo avanti dal punto di vista mentale: subire troppi gol nel finale non può essere casuale, a Juric il compito di lavorare anche sulla testa dei suoi per eliminare eventuali scorie che i giocatori si portano dietro dal passato.

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