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CONTROCORRENTE

Toro, un pareggio con poco carattere contro l’Empoli

Gino Strippoli

Torna l'appuntamento con Controcorrente di Gino Strippoli: "I granata poco reattivi rimangono in 10 e rischiano la sconfitta"

Non sempre chi rimane in dieci uomini in campo deve per forza soccombere di fronte alla forza degli avversari, anzi spesso è il contrario. Più volte si sono verificate partite, anche nel passato granata, dove le squadre che subiscono un'espulsione e quindi vengono a trovarsi in inferiorità numerica moltiplicano le forze con una reazione di rabbia e vanno a vincere le partite.

Per questo motivo la partita di giovedì del Torino contro l’Empoli dimostra che i granata hanno una grande fragilità caratteriale che li rende incapaci di reagire alle difficoltà. Il pareggio contro i toscani suona come una sconfitta perché non può essere che l’assenza di un solo giocatore mandi in tilt una squadra che nella prima mezz’ora del primo tempo stava dominando e vincendo per due gol a zero. Soprattutto facendosi raggiungere nel giro di un battito d’ali dopo l’espulsione di Singo. Mancanza di concentrazione? Distrazione? Quel che è successo dimostra le lacune e i limiti mentali e forse tecnici  della squadra.

Spiace perché mister Juric la partita dal punti di vista tattico l’aveva preparata bene, con i granata subito a fare pressing alto tanto da mandare in confusione una squadra molto in forma come l’Empoli. Pobega e Lukic a centrocampo giocavano a piacere aiutati da un frizzante e ispirato Pjaca, dal sempre attivo Praet e da un Sanabria sempre pronto ad allinearsi alla linea dai due trequartisti, giocando velocemente, con triangolazioni e giocate di prima belle a vedersi e redditizie.

E’ un bel Toro furente quello si vede sin dai primi minuti, ne sono l’esempio i preamboli ai gol di Pjaca e Pobega. Infatti già al 4° minuto Singo si involava per 40 metri  in contropiede per poi entrare in area a sparare un tiro che andava di poco fuori. Poi al 7' un bello spunto di Pjaca, corredato da due dribbling stretti, mandava un pallone in area per la testa di Sanabria che colpiva ma mandava fuori.

Ed arriva il primo gol dopo una bella azione manovrata con tiro dell’attivo Sanabria che rimpallato va a finire sull’accorrente Pobega, onnipresente, che segna facilmente. Passano soli 5 minuti e il Toro raddoppia con un azione personale di Pjaca che salta tre avversari e con un bel tiro infila la rete.

Si pensa, a questo punto anche ad una goleada vista la facilità di andare in gol dei granata e di palleggio in mezzo al campo ed invece l’idea rimane li ancora per 15 minuti, fino al 30' quando la difesa granata si fa sorprendere da un contropiede empolese con Singo che da ultimo uomo va a sgambettare il suo avversario. Arriva il ‘ Rosso-Var’, il Toro rimane in dieci e si spegne come una candela accesa in una folata di vento. Il resto è la cronaca di un Empoli che va a ridurre subito le distanze per poi pareggiare e arroccare il Toro nella sua area cercando la vittoria.

Per quello che i granata hanno espresso nei primi 30 minuti c’è solo da recriminare e da compiacersi per come è sceso in campo,  ma le partite durano 90 minuti e anche se ridotto in dieci il Toro doveva aver maggiore rabbia e reazione che non ha tirato fuori. Peccato, perché mister Juric sta facendo dal punto di vista tecnico-tattico un buon lavoro.