A volte capita, dopo un pareggio, di non sapere se essere soddisfatti per il risultato raggiunto dopo essere stati in svantaggio oppure se recriminare per quello che poteva essere e non è stato. La verità, come sempre, sta sempre nel mezzo. Certamente, il pareggio granata contro la Lazio ha avuto due volti o - se si preferisce - due facce proprio come il Toro. Infatti, dopo un primo tempo perfetto, dove Benassi e compagni hanno letteralmente dominato gli avversari con pressing equilibrato, con triangolazioni strette e efficaci, con un centrocampo che ha fatto il bel tempo in mezzo al campo e con la retroguardia che ha sempre messo la museruola a Immobile e compagni di reparto, i secondi 45 minuti hanno visto i ragazzi di Mihajilovic accusare un certo calo di gioco, dovuto anche al saper gestire non al meglio le proprie energie, sopratutto quando, dopo azioni ficcanti in attacco, si doveva rincorrere gli avversari nelle loro ripartenze. Proprio da questa poca gestione è in effetti arrivato il pareggio laziale al 70' con un contropiede micidiale ma sopratutto con un gran gol di Immobile, il super fischiato della partita. Da li in poi il Toro è ripartito riprendendo il filo del gioco nonostante il successivo gol di vantaggio dell'esordiente Murgia, libero di incornare a rete senza che nessuno lo contrastasse. Un grave errore sottolineato anche da Mihajlovic dopo la partita. D'altronde su una palla inattiva di calcio d'angolo non è ammissibile lasciarsi un giocatore libero di saltare e fare ciò che vuole in piena area.
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Toro, un pareggio irresistibile contro la Lazio
Ma questo è un Toro che non demorde mai, nemmeno quando è in svantaggio ed è questo che piace del Tremendismo-Mihajlovic. Senza pensarci troppo e con 5 attaccanti in campo i granata si sono buttati in avanti trovando meritatamente il pareggio su calcio di rigore conquistato grazie ad un tiro di Ljajic toccato con il braccio da Parolo.
Durante la partita il Toro ha subito negativamente un po' troppo i giudizi arbitrali su molti falli dei biancocelesti, primo fra tutti quello di Parolo su Obi che se ammonito gli sarebbe costata l'espulsione, senza contare un fallo di ostruzione in piena area su Barreca che come minimo sarebbe stato da giudicare almeno con una punizione a due.
A pareggio raggiunto e in quei pochi ultimi minuti (4) di recupero l' indomito Toro ha cercato il colpaccio e la vittoria che è stata quasi sfiorata dopo un azione con protagonista Maxi Lopez.
Ecco perché questo è un pareggio che sa di irresistibile, perché il Toro lo è stato anche dopo lo svantaggio che avrebbe tramortito chiunque a soli 8 minuti dalla fine della partita.
Il trio meraviglie continua a fare meraviglie e i gol granata sono saliti a 19 con i tre che ne hanno fatti ben 13. La difesa, al di la dell'amnesia di gruppo sul secondo gol, ha fatto benissimo per 80 minuti , facendo attente chiusure con Castan e Rossettini e Barreca e Zappacosta sempre più sicuri sia in fase offensiva che nelle coperture. Grande aiuto ha dato Falque, uomo ovunque in mezzo al campo e in difesa. Inutile dire di Joe Hart che ha compiuto almeno due interventi davvero da grande portiere, salvando la porta granata. Benassi e Baselli si sono battuti sopratutto nel primo tempo, poi nel secondo hanno subito un po' sotto l'aspetto fisico e il centrocampo ne ha subito un po' le conseguenze, anche se oggi la prova di Valdifiori è stata a dir poco eccelsa nel suo essere metronomo dettando bene i tempi in mezzo al campo, ma anche facendo diga e recuperando molti palloni in fase di copertura.
Adesso fra due giorni si dovrà andare a San Siro ad affrontare un'Inter che appare in difficoltà in questo inizio campionato, ma occhio a non farsi ingannare perché i nerazzurri hanno un organico quasi da scudetto quindi il Toro dovrà fare la sua partita giocandola come sta facendo dall'inizio del campionato perché, in fin dei conti, anche i nerazzurri si dovranno preoccupare di questo Toro che arriva.
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